Ex sportellisti mai ripartiti. Ora scoppia il caso politico - QdS

Ex sportellisti mai ripartiti. Ora scoppia il caso politico

Michele Giuliano

Ex sportellisti mai ripartiti. Ora scoppia il caso politico

martedì 11 Ottobre 2016

Partono le smentite ma intanto si chiedono le dimissioni dell’assessore Gianluca Miccichè. Grana interna al governo regionale: frizioni tra assessori al Lavoro e Formazione

PALERMO – Non sembra mai esserci pace nel mondo della formazione professionale e degli Sportelli Multifunzionali. Mentre i lavoratori sono ancora in attesa di risposte, dopo mesi e mesi di attesa, la discussione si sposta dalle piazze alla politica.
Da un parte, l’assessore regionale al Lavoro Gianluca Miccichè rassicura tutti sul lavoro della Giunta, rispondendo ai rumors sui dubbi sulla partenza effettiva dell’avviso 8, che “con l’assessore alla Formazione Bruno Marziano siamo in piena sintonia e stiamo lavorando alacremente per la fuoriuscita dalla crisi del settore del lavoro e della formazione professionale”.
In riferimento, in particolare, alla situazione in cui versano gli ex sportellisti, l’assessore ha detto che “nel corso dell’incontro con una delegazione sindacale di lavoratori, che si è svolto in presenza della Digos, abbiamo affrontato solamente le già note questioni relative agli ex sportellisti, per i quali si sta procedendo alla costituzione dell’albo unico, sulla scorta delle istanze presentate”.
Dall’altra parte, però, le affermazioni dell’assessore non sembrano essere bastevoli a tranquillizzare coloro i quali rappresentano il popolo siciliano all’Ars.
Il deputato regionale Marcello Greco ha voluto esprimere il suo disagio e le sue perplessità in un comunicato: “I siciliani sono ridotti alla miseria e non riescono a risollevare la china dal profondo baratro in cui sono ormai precipitati. L’immobilismo della macchina burocratica ed amministrativa non è piú tollerabile. Chi si trova al governo ha l’obbligo, non solo morale, di governare”.
 
Marcello Greco sente l’onere di intervenire per rimarcare il ruolo fondamentale e di responsabilità di chi è stato scelto dal popolo per gestire il bene pubblico: “Assumere il ruolo di parlamentare – si legge ancora – determina una grande responsabilità nei confronti del popolo, che esprime il proprio voto, concedendo la fiducia che si dona a un caro familiare. Orbene l’assessore Gianluca Micciché con ‘il suo non far nulla’ ha tradito il proprio elettorato, che lo ha votato nel ruolo di parlamentare, ma ancor piú grave, manca di rispetto e tradisce tutti i suoi colleghi parlamentari, il governo e il suo presidente, nonché persone ben piú importanti come tutti i lavoratori e le loro famiglie. Essere a capo di un assessorato quale quello del Lavoro, e non adoperarsi per dare ossigeno e linfa vitale ai siciliani, oggi piegati da una crisi economica senza precedenti, paragonabile a quella che ha devastato la nostra terra durante l’ultimo dopo guerra, è pari ad un fallimento personale, che ricade inevitabilmente su tutto il Governo e sui singoli Parlamentari”.
Greco poi non si ferma ad una severa ramanzina, ma chiede direttamente la revoca della delega a Gianluca Miccichè. E si riferisce direttamente alla condizione degli ex-sportellisti. “L’annosa vertenza degli Sportelli Multifunzionali – scrive Greco – cominciata nell’anno 2013 con la fine dei Servizi Formativi, approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana all’unanimità, continua a restare inevasa a causa del comportamento omissivo dell’assessore Gianluca Micciché e dei suoi uffici, lasciando gli operatori degli ex-sportelli multifunzionali e delle loro famiglie “morti di fame. Il sottoscritto, insieme alla commissione che rappresenta, si è impegnato a convocare in audizione ogni settimana dal mese di luglio 2016 l’assessore al Lavoro, il quale non si è mai presentato, mostrando così un comportamento irriguardoso, quasi di beffeggiamento, nei confronti di tutti i colleghi della Commissione Lavoro, ai quali l’assessore è tenuto a riferire”.

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