Turismo e abusivismo, in cerca di soluzioni - QdS

Turismo e abusivismo, in cerca di soluzioni

Michele Giuliano

Turismo e abusivismo, in cerca di soluzioni

martedì 18 Ottobre 2016

Avviato un primo confronto tra la Regione e gli addetti ai lavori per combattere il sommerso sempre più diffuso in Sicilia. Particolare attenzione alle regole attorno alle strutture extralberghiere, poco regolamentate

PALERMO – Se turismo deve essere, allora che sia legale, consapevole e redditizio. Questo l’obiettivo del tavolo tecnico che si è tenuto, nella sede dell’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, in via Notarbartolo, tra le istituzioni e le associazioni di categoria della filiera del turismo per discutere della modifica della legge regionale del 15 settembre 2005 numero 10 e per individuare il sommerso nel settore alberghiero e combattere l’abusivismo delle strutture extra alberghiere. Hanno partecipato all’incontro il capo di gabinetto e il capo della segreteria tecnica dell’assessorato, Pietro Di Miceli e Francesco Sugato, e i rappresentanti di Confesercenti Assiturismo, Confcommercio Sicilia, Fiavet, Fipe Sicilia, Federalberghi, e dell’ Associazione Taormina Albergatori, di Faita e dell’Ente Bilaterale.
In discussione il dilagante abusivismo delle strutture ricettive, che ormai proliferano anche grazie al turismo fai da te, che trova nel web ampio spazio e facile visibilità. Un problema che può trovare in una legislazione più efficace e chiara, che miri a fare emergere il sommerso, per salvaguardare tutti quegli operatori che lavorano onestamente e con buona volontà e che sono fortemente danneggiati dall’abusivismo facile, soprattutto in questo momento di crisi in cui la sopravvivenza nel settore non è sicura né garantita.
 
Durante l’incontro è stato individuato, ancora, un gruppo di lavoro che avrà il compito di approfondire ed esaminare le varie tematiche per elaborare una nuova proposta legislativa che possa coniugare le esigenze del turismo con i servizi del territorio.
Un tavolo importante, per un settore che sta sempre più crescendo, e insieme a lui, in termini esponenziali, il sommerso. Se infatti parecchie sono le attività commerciali completamente sconosciute al fisco, che svolgono il proprio lavoro attraverso il passaparola sul web, in cui si concretizza un vero e proprio Far West, dove la legge è solo quella del più forte, parecchie sono anche le attività alberghiere camuffate da bed and breakfast, che evadono sistematicamente, pagando molto meno del dovuto.
Persino il calcolo preciso delle presenze nell’Isola è impossibile. E se i numeri ufficiali sono già positivi, se si potessero calcolare i turisti mordi e fuggi, potremmo avere sicuramente delle sorprese. Si tratta, infatti, di un giro di affari che coinvolge, ad una stima approssimativa, almeno 5.000 strutture, per introiti di milioni di euro. Altro segnale che riporta ad un chiaro problema di evasione fiscale è il dato relativo all’occupazione nel settore. Sebbene ci siano stati, soprattutto nel periodo estivo, un rilevante numero di presenze, il numero degli addetti ai lavori è rimasto stabile. Dato che non può passare inosservato e che deve spingere a svolgere maggiori controlli, da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine, per restringere il fenomeno e riportare nei giusti ranghi coloro i quali pensano di poter approfittare di un momento di vacche grasse senza pagare il dovuto dazio.
Altro elemento in discussione, la necessità di lavorare sulla grave mancanza di infrastrutture, strade e ferrovie in primis, che rendono la visita alla nostra Isola difficile e faticosa. Un problema grave per il turista che, sebbene attirato dalla immensa ricchezza del nostro territorio, va via con l’amaro in bocca, e difficilmente ritornerà o consiglierà ad altri di venire. Soltanto quando questi problemi saranno risolti il turismo potrà veramente decollare e trovare il giusto spazio nell’economia del nostro territorio.

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