I dieci punti del programma per la continuità del Governo - QdS

I dieci punti del programma per la continuità del Governo

Lucia Russo

I dieci punti del programma per la continuità del Governo

venerdì 04 Dicembre 2009

Dalla riforma burocratica alla riduzione degli enti, al fotovoltaico secondo Lombardo. Richiamato il dovere di recuperare il tempo ed il terreno perduto

PALERMO – Riportiamo uno stralcio dell’intervento del presidente Lombardo mercoledi scorso in Aula, nella parte in cui ha esposto i dieci punti dai quali ripartire con l’azione di Governo.
“Alcuni punti fondamentali che, personalmente, ritengo imprescindibili, non possiamo perdere tempo con la semplificazione burocratica e la riorganizzazione produttiva del nostro personale, (…).
Un’azione di decentramento perché siccome il nostro obiettivo deve essere quello di alleggerire il peso di questo nostro sistema, agli enti del territorio di competenza risorse umane e finanziarie, quando le avremo.
La riforma del sistema dei rifiuti. (…). Relativamente ai rifiuti, mi sento di dirlo, come vedete non c’è la ricetta, l’obiettivo deve esser questo, poi si discute, ma lo si fa in una settimana, perché ci vogliono le scadenze anche, non in un anno e otto mesi concludendo tutto o non concludendo niente. (…) Sono convinto che se mettiamo il carburante e l’incentivo del premio per i cittadini, il sistema ripartirà, perché ci siano gli impianti dovunque, oltre che le discariche, almeno sufficienti fino al 2014, ma su questo, grazie a Dio, penso di potervi rassicurare. Così come è chiaro che per come uscirà, emergerà da questa commissione che lavora da venti giorni, un mese e che concluderà il proprio impegno il quindici di questo mese, ci dovrà dire se, dove, quando, come fare il sistema della termoutilizzazione compreso il fatto che c’è un pregresso, c’è un debito di dimensioni notevolissime.
(…) Poi, gli enti. Sì è vero, ci sono forse più commissari del giusto, di meno, non lo so. Intanto, i Consorzi di bonifica, almeno, non hanno pensato a crescere, in questo anno e mezzo, e dobbiamo ridurli piuttosto che tenerne dieci, undici (…)
E poi, siamo soltanto al sesto punto, c’è il tema dell’energia. Ebbene, ricordate l’eolico? Qua forse se ne è realizzato uno perché forse era autorizzato. Cos’era l’eolico? Era il progresso, la pulizia dell’aria, l’ambiente, l’occupazione e quant’altro. Prescindiamo dal fatto che in qualche caso patologico si è rivelato altra cosa. (…) Al di là di questo, vorrei chiedervi: qual è il vantaggio per i siciliani? Sarebbe valso per i mega impianti di fotovoltaico. Chi può fare un investimento da cinquecento milioni di euro? Pochi, grandi gruppi multinazionali beccano – è successo in quel caso – grandi contributi e portano a casa grandi utili (…) rubandoci quelle cose che il Padre eterno ci ha dato e che ancora ci restano perché non ce le siamo sprecate, come il sole, il vento. Quale deve essere l’impostazione? I contributi (elencati dettagliatamente dal presidente) ci consentono di montare i nostri pannelli sui tetti, o sui capannoni, o sopra la serra, eccetera.
Questo è l’unico modo per far sì che tutte le famiglie di siciliani che vivono sotto un tetto, possibilmente anche quelle che vivono in affitto, possano vedersi accrescere pro capite, mille, duemila euro di reddito all’interno del proprio nucleo familiare. (…)”. Il presidente ha parlato anche di Termini Imerese e dell’accordo Sharp,Enel, ST, con il sostegno della Bei e della Cassa Depositi e prestiti.
“Ecco i dieci punti sui quali, bando a qualunque polemica, e altri, per carità ne avrete altri aggiungiamone, scriviamoli meglio, sicuramente avete più lunga esperienza anche di me per poterlo fare.
(…) Abbiamo il dovere di recuperare il tempo ed il terreno perduto e di riconquistare molti traguardi”.

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