Il Piano di risanamento, fermo al 2007, va approvato entro il 31 dicembre. In corso due procedure d’infrazione Ue. Sforati limiti di legge: a Palermo 49,3 μg/m3; buco dell’ozono a Enna e Siracusa
PALERMO – Gli ultimi dati forniti dall’Arpa e da Legambiente confermano una tendenza ormai in corso da anni. Diverse città siciliane continuano a non rispettare i limiti di legge in merito al contenimento delle emissioni degli inquinanti che arrivano dal traffico urbano, dalle industrie e dalle altri sorgenti emissive e condannano i polmoni degli isolani.
Proprio per gli sforamenti in relazione al biossido di azoto e l’ozono, che figurano tra i nemici pubblici numero uno, ci sono in campo anche due procedure di infrazione La Regione prova a mettere qualche toppa in seguito a un lunghissimo silenzio che dura ormai da diversi anni, ma per il nuovo piano di qualità dell’aria bisognerà ancora attendere almeno tutto il 2016, mentre l’aggiornamento del sistema di monitoraggio è previsto per il 2017.
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