Manovra, caos in Aula Governo più volte sotto - QdS

Manovra, caos in Aula Governo più volte sotto

Raffaella Pessina

Manovra, caos in Aula Governo più volte sotto

giovedì 01 Dicembre 2016

A Sala d’Ercole, intanto, aleggia lo spettro dell’esercizio provvisorio. Fazio (Misto): “Specchio di una maggioranza fantasma”

PALERMO – Va male la maratona per la mini manovra in discussione all’Assemblea regionale siciliana. Il governo è stato battuto diverse volte: nel pomeriggio; la terza volta il ko è stato sulla norma che stanziava 100 mila euro per le imprese del comparto della peschicoltura. Inevitabilmente governo e maggioranza sono andati sotto con i numeri sull’approvazione di norme finanziarie; le prime due hanno riguardato il contributo ai Comuni per far fronte alle infrazioni comunitarie sulla raccolta differenziata (articolo 6) e il pagamento dell’Iva sui contratti di servizio di Trenitalia (articolo 7). L’Ars dopo aver accantonato l’articolo 12 (l’ex Tabella H su cui si era accesa ulteriormente la tensione d’Aula) e saltato gli articoli 13 e 15, stralciati dalla presidenza, è andata avanti a rilento e con continue richieste di voto segreto.
Dopo un lungo dibattito, l’aula ha approvato la norma della manovra di assestamento che assegna 5,5 milioni di euro ai comuni di Trapani e Comiso per le convenzioni con la compagnia irlandese Ryanair.
Critiche dal deputato Girolamo Fazio che ha contestato la manovra “nel merito e nel metodo”: “Assestamento e variazioni lacunose e confusionarie – ha detto Fazio – come il bilancio che dovrebbero equilibrare, specchio di un Governo senza idee e di una maggioranza fantasma”.
Fazio ha posto l’accento sull’articolo 31 del Ddl, una delle norme per il riconoscimento della legittimità di debiti fuori bilancio. Fazio ha rilevato, con disappunto, come alla lettera b) del primo comma venga riconosciuto un debito di ben 21 milioni di euro contratto dalla Regione siciliana per “acquisizioni di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa”. “Come è possibile – si è chiesto il deputato, ed ha chiesto ai rappresentanti del governo in aula – che siano stati acquisiti beni e servizi senza alcun impegno di spesa preventivo? Come è possibile che tali debiti non siano stati contestati a chi li ha contratti, cioè a chi ha materialmente acquistati beni e servizi senza alcuna autorizzazione? Come è possibile che su questa mole di debiti non vi siano una o più relazioni dei direttori generali dei diversi assessorati e dei dirigenti dei servizi che dettagliatamente spieghino come si sia giunti a questo punto?”.
L’esame della manovra è cominciato lunedì scorso, ed è andato avanti in mezzo alle polemiche. Il Movimento Cinquestelle ha ritenuto “doveroso stralciare ed approvare gli articoli relativi a Città metropolitane, liberi consorzi, precari dei Comuni e disabili, “Il resto dell’assestamento – commentano i deputati 5stelle – è, però, irricevibile, l’ennesimo disastro derivante da una perdita totale di autonomia finanziaria e contabile, che priva i siciliani dei propri diritti, nonostante questi ultimi paghino le tasse a quello Stato che considera i siciliani solo una spesa”.
 
Molto contestata la norma da deputati di FI, e Lista Musumeci, contrari alla delega dei bandi per le funzioni di assistenza, trasporto e convitto agli alunni con disabilità alla Regione. Alla fine una valida mediazione è stata trovata dal parlamentare Ncd Pietro Alongi, accolta dal governo, che ha riscritto il comma 1 prevedendo che siano le ex Province e i LIberi consorzi di comuni ad espletare i bandi per i servizi e le attività di assistenza agli alunni disabili.
 
Approvati gli articoli 8 (cinque milioni per l’anno scolastico 2016-2017) e 9 che assegna 23 milioni e 900 mila euro alle città metropolitane e ai liberi consorzi per il pagamento degli stipendi del personale degli enti. Marco Falcone capogruppo di Forza Italia all’Ars è intervenuto a gamba tesa contro il governo: “Hanno prevalso nuovamente l’arroganza e la miopia del governo Crocetta. L’impegno del gruppo azzurro in Aula ha comunque consentito di limitare i danni, intervenendo su alcune gravi storture nei confronti dei comuni, ed evitando spese allegre e clientelari”.

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