Sì a 16mila precari no a 386mila disoccupati - QdS

Sì a 16mila precari no a 386mila disoccupati

Raffaella Pessina

Sì a 16mila precari no a 386mila disoccupati

sabato 10 Dicembre 2016

I sindacati chiedono l’apertura di un confronto sulle emergenze sociali. L’Aula, intanto, tornerà a riunirsi martedì prossimo

PALERMO – I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil siciliane Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone hanno scritto al presidente della Regione, Rosario Crocetta, per chiedere “l’apertura immediata di un confronto per affrontare le emergenze sociali in corso e quelle pronte ad esplodere”. I tre esponenti sindacali sottolineano che “già la fase referendaria ha messo in sordina la grave situazione economica e sociale che permane in Sicilia, come puntualmente hanno ricordato Istat e Svimez, con le tante vertenze aperte e non risolte”. “La politica, quale che sia il suo momento,- sottolineano Pagliaro, Milazzo e Barone – non può continuare a perdere tempo facendo incancrenire la situazione ulteriormente e peggiorando le condizioni e la vita dei siciliani. Chiediamo quindi un incontro urgente – concludono – per l’individuazione di soluzioni ormai non più rinviabili”.
In tutta risposta, Crocetta, che vuole scongiurare un ritorno alle urne anticipato in Sicilia, parla di programmi per risolvere la crisi occupazionale e la povertà, non escludendo un rimpasto di governo per tenere unita la vacillante coalizione di maggioranza.
Crocetta assicura di voler risolvere il problema dei precari siciliani, i formatori, gli sportellisti e tutte quelle categorie che rischiano di perdere il posto di lavoro. 
Intanto al Senato, in fase di approvazione della Legge di bilancio, è stato bocciato l’emendamento che consentiva la proroga di circa 20.000 precari e autorizzava la Regione ad avviare i processi di stabilizzazione. Il presidente ha assicurato che verrà attuato con legge regionale. “La Giunta ha apprezzato un Ddl da inserire nella legge di bilancio regionale da approvare entro dicembre 2016”. Il Ddl consentirà la proroga di tutti i precari fino al 31 dicembre 2018; l’obbligo per i Comuni ad assumere nei limiti della pianta organica per le fasce A e B e per il 50% della medesima le altre fasce, e i Comuni che si rifiuteranno di assumere i lavoratori, saranno penalizzati attraverso la riduzione dei trasferimenti regionali; stabilita la copertura finanziaria da parte della Regione per tutto il periodo di contratto del lavoratore assunto a tempo indeterminato. “Per i lavoratori dei comuni in dissest – ha continuato Crocetta – stiamo elaborando un’apposita norma da applicare, nel caso in cui la norma nazionale non dovesse rientrare, prima del 31 dicembre 2016, nella legge mille proroghe. Tutti prendano atto che il governo regionale sta facendo ogni cosa possibile per potere risolvere i problemi dei precari”.
Dure accuse al governo Crocetta da Totò Cordaro, presidente del gruppo parlamentare Pid-Cantiere Popolare,  che ha parlato di una “macelleria sociale che non conosce confini”.
“Non può essere che questo  – ha detto Cordaro – il commento, dopo che rispetto agli impegni assunti, la Giunta di governo non ha approvato la delibera che avrebbe consentito dopo cinque anni di purgatorio di dare risposte ai lavoratori degli ex sportelli multifunzionali – aggiunge -. Non può essere certamente la situazione politica del governo centrale a mettere ancora in dubbio l’ormai funesto futuro dei lavoratori e delle loro famiglie”. “Il governo Crocetta continua nella sua campagna di desertificazione sociale e così i nodi vengono al pettine. Perché ricordo a Crocetta e al suo governo, che avevamo espresso i dubbi circa le modalità con cui hanno insistito per gestire questa ennesima drammatica vicenda. – prosegue – Il governo venga a riferire in Aula martedì prossimo sul futuro di questi lavoratori, gettando la maschera e spogliandosi di ogni alibi di responsabilità altrui”.
Crocetta ha assicurato che la bozza della legge di bilancio verrà approvata in Giunta la prossima settimana e nella prossima conferenza dei capigruppo la Giunta chiederà che sia messa all’ordine del giorno l’approvazione del Poc, che prevede misure contro la povertà, che consentirà l’avvio dei cantieri, la riduzione del credito d’imposta per le aziende che assumono, il servizio civile regionale”.

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