Intermodalità, ecco come rilanciare il Sud - QdS

Intermodalità, ecco come rilanciare il Sud

Serena Giovanna Grasso

Intermodalità, ecco come rilanciare il Sud

martedì 13 Dicembre 2016

L’Alis parte da Catania per promuovere il suo programma di sviluppo: internazionalizzazione, continuità, collegamento e riduzione CO2. Il presidente Grimaldi: “Tra associazioni armatoriali, di trasporti e ferroviarie manca il dialogo”

CATANIA – Lo scorso sabato, l’Alis (Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile) ha aperto con il porto di Catania, a bordo della nave Cartour Gamma della linea Tt Lines, il tour di incontri che si svolgeranno nei porti italiani, presentando le attività che l’associazione intende perseguire. Al centro del dibattito l’efficienza ed efficacia dei collegamenti con le grandi Isole, intesi come opportunità per riscattare e rilanciare l’intero Mezzogiorno. Dopo il saluto iniziale di Francesca Raciti, presidente del Consiglio comunale di Catania e di Giuseppe Spampinato, capo gabinetto dell’Amministrazione comunale, ha preso la parola il presidente di Alis Guido Grimaldi.
“Numerose – ha detto Grimaldi – sono le associazioni armatoriali, di trasporti e ferroviarie, quel che manca però è il dialogo tra queste che spesso al contrario prendono decisioni in maniera disgiunta. Dunque, mancava una voce che parlasse di intermodalità marittima, o intermodalità ferroviaria rapportata al mare, per queste ragioni abbiamo creato questa nuova associazione. Oggi siamo arrivati ad un importante obiettivo, abbiamo raggiunto in solo un mese e mezzo circa 350 iscritti che rappresentano un parco veicolare di 67mila camion, 200 navi e una forza lavoro di oltre 110mila persone. Quindi, i risultati sono importanti. Inoltre, è nostro intento sfruttare i punti di forza dell’intermodalità, allargando i campi occupazionali così da ridimensionare il fenomeno migratorio specie dei più giovani”.
“Il programma che abbiamo – continua il presidente Grimaldi – si basa su quattro importanti obiettivi:
– l’internazionalizzazione, cioè la possibilità di collegare gli associati con il Nord-Europa;
– la continuità territoriale, materia molto importante soprattutto per le isole maggiori. Spesso ci sono state linee di collegamento che poco dopo la creazione sono scomparse, creando non pochi disagi. Noi dobbiamo cercare di creare una continuità territoriale efficiente ed industriale. Vogliamo rispondere alla necessità delle aziende meridionali di essere più competitive rispetto a quelle del Centro-Nord e dare la possibilità di esportare i nostri prodotti a prezzi sempre più competitivi, così come la possibilità di importare a prezzi altrettanto competitivi quello che viene prodotto dalle aziende del Nord – Italia;
– la riduzione di CO2. Oggi tutte le grandi aziende sono inclini non solo al prezzo, ma anche al discorso ambientale e quindi alla riduzione di CO2 e attraverso l’intermodalità è possibile abbattere tali emissioni in una misura che va dal 40 al 60%;
– consentire un più efficiente collegamento delle isole al Mediterraneo”.
Nunzio Martello, Commissario straordinario dell’autorità di sistema portuale del mare di Sicilia ha aggiunto: “Non possiamo più permetterci di ragionare solo per il nostro territorio, ma dobbiamo estendere la nostra visione ad un’ottica di sistema, consistente nell’individuare le necessità del porto. Purtroppo abbiamo avuto un blocco dello sviluppo dei porti, infatti il nostro sistema infrastrutturale risulta vecchio rispetto all’Europa. Per queste ragioni, accolgo con piacere l’iniziativa Alis che promette buone prospettive”.
Sabato è stata presentata anche la nuova società Alis Service: “Nasce come una costola dell’associazione – ha spiegato il direttore generale, Marcello Di Caterina – e garantirà una serie di servizi agli associati. Servizi di ‘scontistica’ per i passaggi ai trafori e agli imbarchi sulle navi, per i carburanti e le assicurazioni. Sarà in grado di garantire maggiori servizi a costi competitivi e per garantire un sistema di squadra e un percorso di successo”.
Hanno partecipato ai lavori anche Enrico Finocchi, direttore generale per il trasporto stradale per l’intermodalità del ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Simona Vicari, sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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