Turismo, obiettivo destagionalizzazione - QdS

Turismo, obiettivo destagionalizzazione

Michele Giuliano

Turismo, obiettivo destagionalizzazione

martedì 13 Dicembre 2016

In Sicilia drammatici i numeri sull’occupazione: nella costa jonica mandato a casa l’85% dei 10 mila lavoratori estivi. Situazione allarmante evidenziata in una nota Fisascat Cisl Sicilia inviata al ministro alla Cultura Franceschini e all’assessore Barbagallo

PALERMO – In un territorio come quello siciliano, a fortissima vocazione turistica, le contraddizioni non mancano mai. Da una parte, numeri importanti per l’occupazione durante la stagione estiva, che crollano miserevolmente nei mesi di bassa stagione. Un esempio valido per tutta l’Isola, la situazione della costa jonica, nella quale hanno trovato lavoro oltre 10 mila persone, che a fine stagione sono stati mandati a casa per l’85% del totale. Una situazione allarmante, che potrebbe trovare una soluzione nella destagionalizzazione, tanto evocata quanto mai realizzata.
 
È quanto dicono i rappresentanti della Fisascat Cisl Sicilia in una nota che è stata consegnata al ministro Dario Franceschini, in concomitanza con la sua presenza a Taormina, e per conoscenza anche all’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo. “Gentilissimi – si legge nella nota a firma del segretario generale Mimma Calabrò e del segretario generale aggiunto Pancrazio Di Leo – con la presente la Fisascat Cisl Sicilia e i lavoratori del comparto turistico vi rappresentano il disagio e la preoccupazione per l’irrealizzato traguardo della destagionalizzazione nel territorio siciliano. A partire da questo territorio, dove tra qualche mese si svolgerà il G7, vi sarebbero le giuste condizioni ed i presupposti essenziali per consentire l’impiego delle professionalità del comparto ricettivo in un ampio periodo che vada tra marzo ed ottobre, ma nella realtà dei fatti parecchi lavoratori degli alberghi devono attendere maggio per entrare in servizio e c’è chi non riesce a maturare neppure i requisiti minimi per l’accesso alla indennità di disoccupazione, che consente poi alle famiglie di affrontare senza patemi i mesi invernali, la cosiddetta bassa stagione”.
Non si può quindi pensare che intere famiglie vadano avanti lavorando 4 o 5 mesi all’anno, quando il territorio permetterebbe un afflusso turistico ben più ampio e allargato, distribuito anche nei restanti mesi dell’anno. “Occorre arrivare ad una svolta anche perchè la nuova Naspi – continua la nota dei sindacati – non aiuta le famiglie che, nel periodo invernale, potranno contare su indennità di disoccupazione ridotta in rapporto ai mesi in cui i lavoratori saranno stati occupati, e i contratti ‘corti’ del comparto ricettivo producono una inaccettabile condizione di incertezza che preoccupa i lavoratori e le famiglie. Al fine di aumentare la possibilità di impiego dei lavoratori, orientando l’economia turistica verso una maggiore destagionalizzazione, è opportuno che vengano attuate politiche di valorizzazione e promozione del territorio siciliano che non è secondo a nessuno per clima, paesaggi, mare e cultura; tali interventi sarebbero certamente utili e ridurrebbero la necessità di ricorso alla Naspi con risparmio di risorse dello stato, e aumento del reddito dei lavoratori. Una politica di destagionalizzazione inoltre porterebbe maggiore entrate alle casse comunali e regionali”.
Un quadro desolante per un territorio con immense potenzialità. I sindacati, quindi, chiedono la possibilità di aprire un tavolo di discussione per la realizzazione di un ‘Patto per il Turismo’ in Sicilia, che possa dare un impulso significativo ad una situazione stagnante in termini di occupazione, dando così sostegno al reddito e sviluppo ai territori siciliani ognuno per le loro specificità. “Riteniamo – conclude la nota – sia arrivato il momento di una svolta, per la quale richiediamo la collaborazione e l’impegno del governo centrale e regionale, consapevoli che più lavoro significa più dignità, per dare un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie”.

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