Depurazione in Sicilia, l'Ue stringe il nodo - QdS

Depurazione in Sicilia, l’Ue stringe il nodo

Rosario Battiato

Depurazione in Sicilia, l’Ue stringe il nodo

venerdì 16 Dicembre 2016

A pagare sarà la Regione: nel mirino 51 agglomerati su 80 nonostante oltre 1 mld € di fondi Cipe mai spesi. Italia va condannata con 63 mln € subito e 347 mila € per ogni giorno di ritardo

PALERMO – L’Ue ha richiamato Roma sulla depurazione, ma le conseguenze sono arrivate fino in Sicilia. Tra gli agglomerati oggetto dell’ultimo deferimento, che potrebbe portare a sanzioni milionarie, si rintraccia una quota isolana pari al 60% del totale. Ritardi clamorosi che di fatto confermano una situazione di stallo che ormai procede dal 2012, anno della prima sentenza della Corte di Giustizia Ue sul tema del trattamento delle acque reflue. A distanza di quattro anni, e dopo un sontuoso stanziamento da oltre 1 miliardo, la marcia per rinnovare o costruire gli impianti dei comuni siciliani è ancora agli inizi, mentre l’iter per le sanzioni sembra procedere senza ostacoli. Sulla Sicilia, inoltre, incombono altre due procedure di infrazione sul tema, quindi due fronti aperti da cui potrebbero giungere nuove sanzioni.
 
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