Formazione, il Tar di Palermo sospende la graduatoria dell'Avviso 8 - QdS

Formazione, il Tar di Palermo sospende la graduatoria dell’Avviso 8

Michele Giuliano

Formazione, il Tar di Palermo sospende la graduatoria dell’Avviso 8

sabato 17 Dicembre 2016

Tutto pronto per l’Avviso 8, dentro tutti gli enti storici: la copertura sale a oltre 160 milioni di euro (in attesa di delibera di Giunta). La Regione stanzia altri 31 mln ma il Tribunale blocca l’elenco dei finanziati accogliendo il ricorso della C&B

PALERMO – Altri soldi per la formazione professionale, nel tentativo di salvare il maggior numero di dipendenti possibile. Altri 31 milioni di euro, che portano il totale della spesa per il settore a 167 milioni per i corsi tradizionali, che permettono a buona parte degli enti storici, quelli che da più tempo lavorano nel campo e che hanno il maggior numero di lavoratori al proprio interno, di rientrare nel sistema e lavorare per un’altra annualità. Ma su questo famoso Avviso 8 si addensano di nuovo nuvole nere: infatti i giudici della Terza Sezione del Tar di Palermo hanno sospeso la graduatoria.
 
È il primo di una lunga serie di ricorsi presentato contro la nuova ripartizione dei corsi stabilita dall’assessorato regionale alla Formazione. La richiesta di sospensiva è stata presentata dalla C&B Società Cooperativa Sociale contro i provvedimenti che hanno escluso la società per la realizzazione di percorsi formativi. Per i giudici la richiesta di sospensiva è legittima in base alla documentazione prodotta in giudizio. La Regione è stata condannata a pagare le spese del giudizio. Il merito è fissato per il 4 dicembre del 2017.
In questo clima di incertezza è arrivata la soluzione tampone di rifondere sull’Avviso 8 questi altri 31 milioni di euro, cosa che non risolve il problema ormai cronico di un settore troppo affollato, che richiede risorse ingenti ormai non più disponibili, per il quale è necessaria una riforma radicale.
I 31 milioni sono stati recuperati grazie alla cancellazione di un progetto destinato alle donne, anche se la conferma dell’effettivo stanziamento deve ancora passare attraverso una delibera di giunta. Nella decisione saranno coinvolti tutti i gruppi politici, anche quelli dell’opposizione, in modo da rendere la scelta il più condivisa possibile. A strettissimo giro di posta dovrebbe essere reso disponibile l’elenco definitivo dei progetti ammessi e degli esclusi.
In realtà non si tratta del primo rallentamento nelle attività legate all’Avviso 8, già stoppato ben due volte nei mesi scorsi: prima per un errore nella scelta dei parametri per accedere ai finanziamenti, poi per il ricorso (vinto) di un ente al Tar, dove è stata accolta la sospensiva perchè sarebbe stato dimostrato che con questo nuovo sistema di accesso ai finanziamenti si penalizzavano le realtà più piccole.
L’assessorato quindi è stato costretto a rivedere tutto ed a pubblicare per la terza volta il bando, cassando le parti che erano state contestate in passato, nella speranza che questa volta vada tutto liscio. Per l’esattezza i fondi sono stati così suddivisi: 95 milioni serviranno per finanziare corsi inerente al ramo “occupazione”, quindi per “l’inserimento e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiori difficoltà di inserimento lavorativo”; i restanti 41 milioni invece finanzieranno corsi per l’istruzione e la formazione rivolti a persone adulte con bassa scolarizzazione che avranno l’intenzione di innalzare il loro titolo di studio. Ancora da capire, eventualmente, come verranno distribuiti i nuovi fondi rintracciati in extremis, e se effettivamente basteranno a coprire e salvare il personale inserito nell’Albo degli operatori della Formazione professionale, altro strumento messo in campo per limitare i danni provocati negli anni passati con le continue assunzioni, spesso indiscriminate, di personale amministrativo e docente.
Un elenco però che sembra essere nato già svuotato del proprio contenuto, al quale, nel corso del tempo, sono stati ascritti un numero sempre maggiore di persone e che, soprattutto, non sembra essere vincolante per le nuove assunzioni che dovranno avviare gli enti nuovi che hanno avranno accesso ai finanziamenti.

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