Sigarette elettroniche, nuovi studi confermano la nocività - QdS

Sigarette elettroniche, nuovi studi confermano la nocività

redazione

Sigarette elettroniche, nuovi studi confermano la nocività

sabato 17 Dicembre 2016

Pericoli dalle sostanze originate dalla combustione che produce il vapore

PALERMO – Riscaldate e succhiate profondamente, le sigarette elettroniche sempre più popolari fra un crescente numero di adolescenti, giovani e adulti, rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica, secondo uno studio statunitense pubblicato la scorsa settimana. “Il consumo della sigaretta elettronica è esploso negli ultimi anni, aumentando del 900% fra gli studenti delle scuole superiori nel periodo che va dal 2011 al 2015” scrivono i ricercatori della Chief Medical Officer degli Stati Uniti, in una relazione pubblicata nell’ultima edizione per i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC). Citando le statistiche del 2015 relative al controllo e la prevenzione delle malattie dei centri, la relazione indica che il 16% degli studenti ha utilizzato le sigarette elettroniche, rispetto al 13,4% dell’anno precedente.
È vero che le sigarette elettroniche sono meno nocive di quelle tradizionali grazie alla mancanza di catrame e di prodotti della combustione, ma gli autori di questo studio hanno specificato che l’aerosol prodotto dal vapore può esporre passivamente a sostanze chimiche potenzialmente pericolose.
In aiuto di questo studio anche quello condotto dalla Portland State University, nell’Oregon, riportato in una lettera pubblicata nell’ultima edizione della rivista scientifica New England Journal of Medicine (NEJM). La ricerca è stata condotta usando una macchina per “inalare” vapore delle sigarette elettroniche a bassa e alta tensione per determinare come la formaldeide, un agente cancerogeno conosciuto, è formato dal liquido miscelato di nicotina, aromi chimici, glicole propilenico e glicerina. Quando l’apparecchiatura è  alimentata con bassa tensione (3,3 volt), normalmente il liquido riscaldato formatosi nel serbatoio delle sigarette elettroniche non produce la formaldeide. Ma quando il liquido viene riscaldato con una tensione maggiore (con 5 volt), si forma la formaldeide, con livelli sensibilmente superiori a quelli trovati con la combustione delle sigarette convenzionali.
Così un consumatore di sigarette elettroniche che inala ogni giorno l’equivalente di tre millilitri di liquido vaporizzato riscaldato, assorbe circa 14 milligrammi di formaldeide. In confronto, una persona che fuma un pacchetto di sigarette, per ogni carta, al giorno assorbe circa tre milligrammi di questa sostanza cancerogena. A lungo termine, l’inalazione di 14 milligrammi (+ o – tre milligrammi) di questa sostanza nociva potrebbe moltiplicare ogni giorno da 5 a 15 volte il rischio di cancro, secondo gli studi.

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