Precari, Crocetta gioisce ma è uno spot elettorale - QdS

Precari, Crocetta gioisce ma è uno spot elettorale

Raffaella Pessina

Precari, Crocetta gioisce ma è uno spot elettorale

venerdì 30 Dicembre 2016

Il presidente della Regione: “Proroga primo passo verso la stabilizzazione”. Critica l’opposizione: si continua ad alimentare l’instabilità

PALERMO – Dieci giorni circa di pausa per le festività natalizie dopo la maratona per approvare i documenti finanziari a Palazzo dei Normanni.
È quanto ha stabilito il presidente dell’Ars Ardizzone dopo l’approvazione del Ddl sull’esercizio provvisorio per due mesi e di quello per la stabilizzazione dei precari avvenute nel corso della seduta di mercoledì. Quest’ultima legge è passata con 50 voti favorevoli, nessuno contrario e 14 astenuti. Prevista continuità lavorativa agli Lsu fino a dicembre 2019, mentre all’articolo 3 viene stabilito che le amministrazioni potranno nuovamente stipulare contratti di lavoro a tempo determinato senza concorso. Un’altra norma che riguarda i trasferimenti ai liberi consorzi e alle città metropolitane, stabilisce un taglio orizzontale alle dotazioni organiche di questi enti del 15%.
Nella mattinata di ieri il presidente Crocetta ha tenuto una conferenza stampa per illustrare la legge sui precari. “Questa legge cosi come l’avevamo pensata consente di dare origine alle stabilizzazioni – ha affermato – la proroga è solo un fatto tecnico che consente poi di assumere. Lsu e Rmi, Pip percepiranno regolarmente le ferie, il diritto alla maternità e il diritto alla malattia. Non è vero che i Comuni debbano bandire i concorsi perché il 50% dei posti  possono già riservarlo ai precari e assumerli. Prevediamo il paracadute che è quello della Resais per i Comuni che non possono assumere perché in eccesso di pianta organica, mantenendo le stesse funzioni e ruoli. è un fatto nuovo che restituisce dignità ai lavoratori”. Ed ha aggiunto: “Ai Comuni stiamo riconfermando 115 milioni per le spese di investimento, 315 milioni per la spesa corrente, assicuriamo poi un miliardo con il Patto per la Sicilia. La prossima tappa sarà quella che riguarda l’avvio dei cantieri di lavoro semestrali, una misura già concordata con il governo nazionale”.
Il presidente dell’Ars Giovani Ardizzone, commentando la approvazione della legge a margine della seduta ha detto: “Abbiamo fatto il nostro dovere, ma ora ci aspettano due mesi impegnativi, sarà l’ultima finanziaria che deve pensare alla categoria degli imprenditori e dei giovani. Quella dei precari – conclude – è una vicenda triste della politica siciliana. Occorre per questo essere chiari: quella approvata è solo una proroga e non una stabilizzazione. Per quest’ultima è stato avviato un percorso, che può essere definito solo d’intesa con il governo nazionale”.
Lo stesso assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei ha parlato di “legge piena di rischi perché va accompagnata da altre misure a livello nazionale”. Da qui la necessità, sottolineata anche dall’ex sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che i contenuti siano riconosciuti e confermati con un’apposita misura nel decreto milleproroghe del governo. “Con il governo c’era un accordo – ha risposto Crocetta a Faraone – mi auguro si voglia tenere conto di quanto approvato dall’Ars”.
L’assessore alle Autonomie locali Luisa Lantieri ha frenato sulle stabilizzazioni: “La norma sui precari approvata dall’Ars prevede intanto la proroga dei contratti fino al 2018, ma le stabilizzazioni non arriveranno subito, dovremo aspettare che sia ultimato il processo di mobilità del personale a tempo indeterminato delle ex Province”. Soddisfatta Sicilia Democratica che con Giambattista Coltraro accoglie positivamente la legge affermando come “la stabilizzazione degli Lsu sino a dicembre del 2019 avrà anche un impatto positivo sull’attività dei Comuni, troppo spesso carente”.
Antonella Milazzo dei Pd ha sottolineato come “Adesso occorre ancora proseguire in sinergia col governo nazionale, per ottenere una deroga agli stretti vincoli di finanza locale al fine di consentire agli Enti Locali di assorbire il maggior numero di lavoratori”. Critico Girolamo Fazio del gruppo Misto: “L’approvazione della norma sulla stabilizzazione dei precari – commenta il deputato Girolamo Fazio – non può essere salutata come un successo della classe politica siciliana, men che meno di questa maggioranza. È una norma come il mitologico Giano: bifronte. Se da un lato, forse, avvierà la stabilizzazione dei precari, dall’altro consente agli enti locali di crearne di nuovi e ciò è inaccettabile: moralmente, politicamente, giuridicamente”.
 
Soddisfazione viene espressa dal Gruppo Ncd all’Ars, e il componente Vincenzo Fontana ha chiarito che “Adesso per i Comuni si avvia l’iter verso la stabilizzazione di queste figure che da oltre 20 anni lavorano in condizioni di assoluta instabilità e incertezza”. Molto critico il Movimento 5 Stelle: “E un testo – dicono i deputati  – che presenta innumerevoli profili di incostituzionalità, che assicura solo la continuità lavorativa, ma che non stabilizza assolutamente nessuno, come i partiti vogliono far credere per ovvie ragioni elettorali. Non abbiamo voluto votare contro per rispetto di tanta gente che guardava a sala d’Ercole con grandissime aspettative, ma non potevamo, però, avallare queste manovre da bassa e vecchia politica. Per questo ci siamo astenuti”.

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