Formazione, si svolta, quasi un addio ai vecchi colossi - QdS

Formazione, si svolta, quasi un addio ai vecchi colossi

Michele Giuliano

Formazione, si svolta, quasi un addio ai vecchi colossi

giovedì 26 Gennaio 2017

Varata la graduatoria definitiva dell’Avviso 8, enti storici “falcidiati”: sono rimasti quasi tutti fuori. Rientrano solo 199 progetti, fuori Aram, Anfe e Unci: dentro parzialmente altri enti

PALERMO – L’Avviso 8 parla un’altra lingua. Non è sicuramente quella del passato, ma quanto sia diversa oggi è difficile dirlo.
Due però sono le cose certe: ci sono meno soldi e degli enti storici si è persa quasi traccia. Ora sarà tutta da verificare la tenuta del nuovo sistema e dei nuovi enti finanziati: basterà davvero per garantire una formazione di qualità? Intanto con la graduatoria definitiva appena varata dalla Regione ad essere rientrati sono stati “appena” 199 progetti su un totale di 679 istanze. In pratica meno di un terzo degli enti richiedenti è stato finanziato. La cosa che risalta all’occhio è la scomparsa dei cosiddetti “colossi”, degli enti storici che avevano fatto il bello e il cattivo tempo della formazione professionale siciliana.
Nessuna traccia dell’Aram di Francantonio Genovese, l’ex parlamentare del Pd (oggi Forza Italia, ndr) condannato a 11 anni per i brogli sull’organizzazione dei corsi; a restare fuori dai giochi anche l’Unci. Molte altre importanti realtà sono state letteralmente falcidiate: l’Enaip ha avuto finanziati appena 6 progetti da 7,5 milioni di euro, ma moltissimi altri sono rimasti fuori dalla graduatoria e quindi non finanziati; peggio è andata al Cerf con 8 progetti finanziati per un totale di 6,3 milioni; enormemente ridimensionato l’Ecap che con 4 progetti e 2,5 milioni; peggio ancora l’Enfaga con appena un progetto da 1,7 milioni e tutti gli altri “bocciati”.
Ma in realtà l’elenco dei progetti non finanziati è molto più lungo se si considerano le altre due graduatorie: quello delle proposte con punteggio insufficiente che contiene altri 355 progetti e quello delle proposte non ammesse alla valutazione (altre 85, ndr). A risaltare all’occhio la quasi totale assenza degli enti di formazione della provincia di Trapani, un tempo regina indiscussa di questi finanziamenti. “Dei 176 progetti ammessi a finanziamento – afferma il deputato regionale dell’Ncd, Giovanni Lo Sciuto – pochissimi interessano il trapanese. Così come altre province, e fra queste Siracusa, la nostra provincia è pesantemente penalizzata da questa graduatoria. Per questo mi appello alla sensibilità dell’assessore regionale alla Formazione Bruno Marziano affinché vengano attivati diversi corsi in queste zone non abbastanza rappresentate a che si possa garantire ai disoccupati il diritto a un futuro professionale e, nello stesso tempo, il personale degli enti rimasti esclusi. Sarò vigile affinché questi obiettivi vengano raggiunti e si inneschino dei positivi automatismi per il futuro”.
Intanto questa graduatoria andrà a sbloccare 136 milioni di euro e venerdìdovrebbe essere pubblicata in Gazzetta ufficiale. Inizia così, sia pure con enorme ritardo, il percorso che dovrebbe portare alla ripartenza dei corsi. L’ennesimo ritardo che doveva essere limitato a 48 ore ma che è diventato di un’altra settimana è stato causato da una ordinanza del Tar che ha costretto l’assessorato a reinserire in graduatoria un ente che era stato escluso.

C’è, dunque, da aspettarsi sorprese e nuove polemiche
non appena la graduatoria definitiva sarà pubblica. Non solo per questo ma anche per gli effetti delle tante osservazioni giunte in assessorato. La graduatoria per gli enti partecipanti arriva in pubblicazione in un momento di grande tensione nel settore della Formazione professionale coinvolta da ennesime polemiche e scandali.

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