Patrimonio dismesso, progetti di rilancio - QdS

Patrimonio dismesso, progetti di rilancio

Rosario Battiato

Patrimonio dismesso, progetti di rilancio

mercoledì 22 Marzo 2017

Sottoscritto accordo tra agenzia del Demanio e Regione. 34 le strutture isolane che potrebbero rientrare nella valorizzazione. Nel comune di Petralia Sottana (Pa) il secondo bando nazionale del progetto “Valore Paese Dimore”

PALERMO – C’è un patrimonio edilizio da salvare e rendere nuovamente fruibile alla collettività, anche nel nome dell’ampliamento dell’offerta turistica siciliana. In questa direzione si muove la costituzione del tavolo tecnico operativo, sottoscritto la scorsa settimana a Palermo tra l’agenzia del Demanio e gli assessorati Regionali del Territorio e dell’ambiente, del Turismo, dei Beni culturali e dell’Economia, che opererà per la messa a reddito dei beni demaniali. In gioco ci sono 34 strutture isolane che tramite il partenariato pubblico-privato potrebbero avere presto una nuova vita.
Il percorso si era avviato due anni fa con una dichiarazione d’intenti per promuovere e valorizzare il patrimonio pubblico siciliano e quindi accelerare l’iter burocratico di immissione dei beni demaniali sul mercato. L’accordo istituzionale era finalizzato alla condivisione di linee guida per snellire le procedure e avviare la valorizzazione dei beni isolani all’interno del progetto Valore Paese Dimore, l’iniziativa nazionale dedicata al recupero di beni di grande pregio storico-artistico situati in paesaggi ad alta qualità o all’interno di aree storiche.
L’accordo sottoscritto la settimana scorsa ha chiuso il cerchio, trovando il pieno favore degli assessori regionali. “Il recupero del patrimonio pubblico dismesso – ha spiegato Maurizio Croce, assessore del Territorio e Ambiente – è inteso in una prospettiva di partenariato pubblico-privato, non più come un costo ma come leva di sviluppo dei territori e di rilancio del sistema economico”.
Un progetto sostenuto con forza dall’assessorato Beni culturali, come ha tenuto a precisare l’assessore al ramo Carlo Vermiglio, e che permette di apportare “una benefica sterzata al sistema di fruizione – ha ricordato Anthony Barbagallo, assessore al Turismo –, in chiave turistica, dei beni demaniali”. Merito di strumenti che offrono la possibilità di investire in tempi brevi, ma anche l’opportunità di assistere alla generazione di “nuove opportunità di sviluppo”, concetto opportunamente ricordato da Alessandro Baccei, assessore per l’Economia.
Non soltanto prospettive di grande interesse, ma anche operazioni già consumate in questi ultimi anni. All’inizio di febbraio il sito dell’Agenzia del Demanio ha pubblicato i documenti relativi alla consultazione pubblica conclusa per l’ex convento dei padri riformati di Petralia Sottana che aveva visto l’avvio dell’iter di inserimento nel progetto Valore Paese-Dimore” nel 2014, piazzandosi tra i primi 55 in Italia e settimo in Sicilia.
A distanza di tre anni, il progetto di riqualificazione potrebbe diventare realtà. Alla fine di gennaio il comune di Petralia Sottana ha pubblicato sul proprio sito il bando di gara per la concessione di valorizzazione dello storico edificio, garantendo una concessione da 15 a 30 anni. Si tratta “del secondo bando di gara per la valorizzazione di un bene di proprietà di un Ente territoriale – riportiamo dal sito dell’Agenzia del Demanio –, inserito all’interno del progetto Valore Paese-Dimore”. Tra le opzioni ci sono “creazione di un centro fieristico, campus per la formazione alberghiera, polo culturale o tecnologico e ostello per la gioventù”.
Un caso pilota che adesso potrebbe diventare il riferimento per altri 34 siti isolani che sono stati selezionati all’interno del progetto. Coinvolte quasi tutte le province: l’Istituto di Puericultura “Solarium V.E. III” a Palermo, l’edificio costiero di “Punta del Pero” a Siracusa, l’ex convento di San Vito ad Agrigento, la Torre San Francesco a Trapani, la Villa Manganelli a Zafferana (CT), Edificio Noviziato Casazza di Messina, il Parco Montelungo a Gela (CL).
 

 
I beni interessati. Fari, ville, ex caserme, torri, castelli, ex scuole
 
Elenco dei beni presenti sul territorio siciliano che si aggiungono al progetto “Valore Paese-Dimore” per provincia. Palermo (comune): faro di Capo Gallo, faro di Capo Zafferano, stand Florio (ex Tavernetta del Tiro); agrumaria; istituto di puericultura “Solarium V.E. III”. Catania: faro di Riposto; grande albergo dell’Etna a Ragalna; villa Manganelli a Zafferana Etnea. Messina: edificio noviziato Casazza, ex deposito munizioni Forte Schiaffino a Messina; ex caserma guardia di finanza ad Alì Terme. Siracusa: edificio costiero di “Punta del Pero” a Siracusa; forte spagnolo di Porto Palo a Capo Passero; casa sbrizza ex scuola rurale, ex scuola rurale di commaldo, ex scuola rurale di cozzo cisterna, ex scuola rurale favarotta, ex scuola rurale grani nuovi a Rosolini. Trapani: castello della colombaia, torre san Francesco, ex coldiretti a Trapani; ex carcere, villa Damiani a Marsala; edificio ex Eca a Castelvetrano; ex lazzaretto ad Alcamo; ex stazione ferroviaria Santa Ninfa, ex casello ferroviario Ponte Patti a Calatafimi; torre Nuba a Paceco; stazione di vedetta Capo Feto a Mazara del Vallo; centro diurno per anziani a San Vito Lo Capo. Caltanissetta: ex convento di San Vito a Caltanissetta; ex convento san Domenico a Licata; struttura alberghiera a Butera; parco montelungo a Gela.

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