Secondary ticketing, irrogate sanzioni dal valore di 1,7 mln - QdS

Secondary ticketing, irrogate sanzioni dal valore di 1,7 mln

Adriano Agatino Zuccaro

Secondary ticketing, irrogate sanzioni dal valore di 1,7 mln

mercoledì 19 Aprile 2017

Ticketone ha pagato la multa più salata (1 milione) per non aver adottato misure limitanti gli acquisti multipli. Seatwave, Viagogo, Ticketbis e Mywayticket ritenuti responsabili di pratiche scorrette

ROMA – Negli ultimi mesi migliaia di appassionati di musica hanno constatato irregolarità nella vendita di biglietti per i principali concerti tenutisi in Italia. La Siae si era rivolta al Tribunale di Milano, il 2 febbraio alcuni rappresentanti della Società erano stati ascoltati dalla Commissione cultura (vedi articolo del QdS del 21 febbraio 2017) e sin da ottobre 2016 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) aveva avviato cinque istruttorie al fine di verificare eventuali violazioni del Codice del consumo. La settimana scorsa si sono concluse le cinque istruttorie e i procedimenti intrapresi confermano la lettura avanzata dalla Siae nel “Libro bianco del Secondary ticketing”: “Si delinea un vero e proprio sistema che, sfruttando la passione [degli spettatori], tende a incrementare fino a dieci volte il prezzo inizialmente fissato per la partecipazione all’evento”.
Le citate istruttorie sui cosiddetti hot events, quali, ad esempio, i concerti di One Direction, Foo Fighters, Red Hot Chili Peppers, Bruce Springsteen, Renato Zero, Adele, David Gilmour, Coldplay, U2, Ed Sheeran si sono concluse con sanzioni complessivamente pari a circa 1,7 milioni di euro.
“Un primo procedimento ha riguardato Ticketone SpA, soggetto che – in virtù di un accordo concluso nel 2002 con i maggiori organizzatori di eventi italiani – è allo stato ancora titolare di una esclusiva per il canale online dei principali eventi e mette in vendita i biglietti ai prezzi fissati dagli organizzatori (promoters) per conto dell’artista (cosiddetto mercato primario)” si legge nel comunicato Agcm.
“È risultato che Ticketone – malgrado fosse tenuto contrattualmente a predisporre misure antibagarinaggio – non ha adottato efficaci misure dirette a contrastare l’acquisto di biglietti attraverso procedure  automatizzate, né ha previsto regole, procedure e vincoli diretti a limitare gli acquisti plurimi di biglietti, né ha effettuato controlli ex post diretti ad annullare tali acquisti plurimi. […] L’Autorità, pertanto, ha ritenuto Ticketone SpA responsabile di una pratica commerciale scorretta ai sensi dell’art. 20, comma 2 del Codice del Consumo e ha irrogato al professionista una sanzione di un milione di euro”.
Altre quattro istruttorie hanno riguardato invece le modalità informative con cui i principali operatori di secondary ticketing (Seatwave, Viagogo, Ticketbis e Mywayticket) operano sul mercato attraverso internet. “Le contestazioni rivolte ai suddetti operatori – sia pure in misura diversa per ciascuna piattaforma esaminata – hanno riguardato la carente o intempestiva informazione in ordine a diversi elementi essenziali di cui il consumatore ha bisogno per assumere una decisione consapevole di acquisto. In particolare, si è ritenuto che i professionisti, da una parte non precisavano adeguatamente al consumatore le caratteristiche dei biglietti in vendita, non specificandone il valore facciale e il numero di posto e fila né i diritti e le garanzie riconosciuti in caso di cancellazione dell’evento e, dall’altro non chiarivano il proprio ruolo di mera intermediazione svolto sul mercato secondario”.
L’Autorità, pertanto, ha ritenuto i professionisti responsabili di pratiche commerciali scorrette ai sensi degli artt. 20, 21 e 22 del Codice del Consumo e ha irrogato agli stessi sanzioni pari complessivamente ad oltre settecentomila euro.
L’apertura della casella di posta nosecondaryticketing@siae.it, da parte della Siae, intanto, ha consentito nell’arco di un mese la raccolta di seicento mail e di una serie di informazioni – spesso documentate – che, unite alle rilevazioni ed ai controlli operati nel tempo dalla Società, “hanno fornito un quadro pressoché esaustivo del fenomeno del bagarinaggio 2.0 […] e hanno arricchito di contenuti anche gli spunti per contrastarne o, quantomeno, contenerne gli effetti distorsivi”.

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