MESSINA – Stazioni solitarie, un unico binario, informazioni frammentarie, scarsa pulizia. Il quadro emerso dal monitoraggio effettuato da Legambiente, nel corso dell’annuale campagna denominata “Pendolaria” non è dei migliori. L’indagine, svolta ogni anno lungo la rete ferroviaria della Penisola, ha analizzato la situazione dei treni e monitorato 13 stazioni di 11 città capoluogo di provincia, nell’orario maggiormente frequentato dai pendolari del mattino, per tre giorni consecutivi. Sulla linea Messina-Palermo, un volontario di Legambiente ha “testato” il percorso tra Barcellona e Capo d’Orlando. La distanza tra i due centri della zona tirrenica è di circa cinquanta chilometri, ma a metà del tragitto, a Patti, il primo intoppo è rappresentato dal binario unico. Un leggero ritardo è sufficiente a far scattare le precedenze e, prima di riprendere la corsa, si può stare fermi anche per 20 minuti.
Ma i disservizi riscontrati dal pendolare non sono solo legati alla mancanza di puntualità, ma anche, anzi soprattutto, alla qualità dei servizi. Le condizioni dei treni sono quelle che sono: i Minuetto sembrano ancora buoni, ma spesso è difficile passare nel vano vicino ai bagni. Le stazioni lungo il tragitto sono terra di nessuno: essendo gestite a distanza, appaiono abbandonate e solitarie, il che non dà molta tranquillità al viaggiatore né tantomeno ai gestori dei bar, in termini di sicurezza. Le biglietterie, laddove sono rimaste, fanno servizio solo in alcuni giorni della settimana e i monitor a volte funzionano, a volte no, contraddicendo spesso le informazioni che vengono date dagli altoparlanti.
Mancano distributori di bevande calde, e i servizi igienici da tempo sono stati eliminati. In qualche stazione ci sono le pensiline per ripararsi dalla pioggia. Pochi i cestini per le cartacce ma, in compenso, nelle stazioni nelle quali è presente il personale addetto, il servizio di pulizia è accettabile. Spesso, però, questo non avviene. Intanto Trenitalia ha già annunciato altri tagli: il Palermo-Milano, ad esempio, sarà eliminato. “Altro che alta velocità e triplo binario – dicono i volontari di Legambiente – qui è peggio che nel quarto mondo. E finora possiamo dirci fortunati, perchè, a parte la tragedia di Rometta, non è successo altro di grave. Però, quando cambia il tempo, può succedere che la linea si allaghi, che cada la linea aerea, che si guastino i convogli.
Servizio bus. Isolata la stazione di Barcellona
Oltre alla situazione di treni e stazioni, Legambiente ha verificato anche i servizi che permettono al viaggiatore di spostarsi dalla stazione, per raggiungere i centri urbani. Come funziona il trasporto urbano dei mezzi pubblici? Nei comuni di Patti e Milazzo, dove le stazioni sono distanti dal centro, i collegamenti sono assicurati dagli autobus e vanno bene. La stazione di Barcellona, invece, non è servita e, di fatto, resta praticamente isolata. A Capo D’Orlando, invece, chi scende dal treno e vuole prendere l’autobus che collega con i centri vicini, si trova costretto a prendere un taxi oppure a raggiungere a piedi la più vicina (si fa per dire) fermata, distante circa un chilometro. E se si hanno valigie pesanti, la difficoltà aumenta notevolmente. Un giorno a settimana per far posto al mercato, e per più giorni, in occasione di feste patronali, la fermata viene spostata sul lungomare. E d’inverno, col maltempo e il freddo, si aspetta l’autobus, senza alcun riparo, sul marciapiede.