Fiere internazionali, spinta per le Pmi siciliane - QdS

Fiere internazionali, spinta per le Pmi siciliane

Rosario Battiato

Fiere internazionali, spinta per le Pmi siciliane

giovedì 20 Aprile 2017

Pubblicato l’avviso per le manifestazioni di interesse ai principali appuntamenti fieristici in programma tra giugno e dicembre. Dall’artigianato all’agroalimentare, dalla moda alla nautica: tante le vetrine dove le Piccole e medie imprese dell’Isola possono mettersi in mostra

PALERMO – La Regione spinge le pmi siciliane fuori dai confini locali: una settimana fa è stato pubblicato l’avviso di manifestazione alle fiere internazionali del secondo semestre del 2017. Un’occasione importante per esportare altrove le qualità delle aziende isolane, considerando che gli ultimi dati Istat sulla predisposizione all’internazionalizzazione delle pmi siciliane sono decisamente inferiori agli indicatori nazionali.
Il provvedimento del dipartimento delle Attività produttive si inserisce nelle more dell’attivazione delle azioni previste dal Po Fesr 2014-2020 e dedicate ai progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale e degli incentivi all’acquisto di servizi di supporto all’internazionalizzazione delle Pmi.
Nell’avviso pubblico l’amministrazione regionale ha richiesto alle aziende di manifestare il proprio interesse nei confronti delle principali manifestazioni fieristiche in programma tra giugno e dicembre nei settori agroalimentare, bio, artigianato, moda, casa e nautica. In particolare, si tratta di appuntamenti di impatto mondiale: Yachting Festival Cannes, GrandPavois la Rochelle, Salone nautico internazionale di Barcellona, Batimat Parigi, The big 5 Dubai, Saie Bologna, Homi Milano, Artigianato in Fiera Milano, Summer Fancy Food New York, Anuga di Colonia, Sana Bologna, Fhc China Shangai, Pitti Immagine Firenze.
Per le imprese interessate è necessario far pervenire, entro il prossimo 5 maggio, le proposte per la partecipazione all’indirizzo mail internazionalizzazione.ap@regione.sicilia.it. Esiste inoltre la possibilità di proporre “eventuali partecipazioni a fiere internazionali di uguale valenza a quelle già realizzate” previa valutazione da parte del servizio 4 “Internazionalizzazione, attività promozionale e print” del dipartimento delle Attività produttive che ha redatto l’avviso pubblico. La partecipazione agli “eventi fieristici maggiormente richiesti – specificano dal dipartimento – è comunque subordinata al reperimento delle risorse, regionali o comunitarie, occorrenti entri i tempi utili per la buona riuscita dell’evento”.
Un avviso specifico, invece, è stato pubblicato lo scorso 11 aprile in relazione al ricevimento che si terrà il prossimo 2 giugno, in occasione della festa della Repubblica, presso l’ambasciata italiana a Berna.
La Sicilia sarà l’ospite d’onore dell’evento. Per l’organizzazione del ricevimento, che negli anni passati ha visto la partecipazione di 800 persone circa, si chiede “il supporto a titolo gratuito delle aziende siciliane, per la fornitura dei prodotti e dell’Unione cuochi per la preparazione del catering”. Nel corso dell’evento sarà possibile attivare iniziative commerciali. Non c’è moltissimo tempo per presentare le richieste di partecipazione, infatti il limite ultimo per presentare il modello di domanda, che si trova in allegato al provvedimento sul sito del dipartimento delle Attività produttive, è fissato per il 21 aprile prossimo, quindi per domani. Per informazioni o dettagli è possibile rivolgersi al dirigente del servizio, Rosario Di Prazza, via telefono (091/7079437) o via email (r.diprazza@regione.sicilia.it).
Di internazionalizzazione avrebbero grande necessità le imprese isolane. Sono numerosi i dati Istat che lo certificano, a partire dal basso “grado di apertura del comparto agro-alimentare” per arrivare alla “capacità di esportare” che vale la metà del dato medio nazionale. In crisi anche il valore relativo alla capacità di esportare in settori a domanda mondiale dinamica: dieci punti percentuali di differenza tra Sicilia e Italia, 21% contro 31%.

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