Non c'è pace per la nuova rete ospedaliera: M5s torna all'attacco - QdS

Non c’è pace per la nuova rete ospedaliera: M5s torna all’attacco

Patrizia Penna

Non c’è pace per la nuova rete ospedaliera: M5s torna all’attacco

mercoledì 26 Aprile 2017

Contestato anche il presunto dimezzamento delle ambulanze del 118, poi smentito dall’assessore Gucciardi. Il deputato regionale Cappello si oppone alla chiusura dell’Ospedale S. Antonio Abate di Trapani

PALERMO – Non c’è pace per la nuova rete ospedaliera siciliana. Dopo l’attacco sferrato appena qualche giorno fa dal Movimento Cinquestelle sul presunto dimezzamento del numero delle postazioni delle ambulanze del 118, poi smentito con forza dallo stesso assessore Baldo Gucciardi, i pentastellati sono tornati alla carica.
Ancora una volta, in prima linea c’è il deputato regionale Francesco Cappello: “Dopo le 9000 assunzioni mai realizzate in sanità – ha detto -, l’assessore alla campagna elettorale di Crocetta, Gucciardi, rilancia con una nuova promessa elettorale: la chiusura dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani per la costruzione di un nuovo ospedale in città. Quindi, solo dopo 22 anni dalla sua nascita (nel sito dell’Asp la data di nascita del nosocomio è il 1995) un ospedale qualificato come Dea di II livello dovrebbe chiudere i battenti. Evidentemente fare funzionare quello che c’è per questo governo è davvero un tabù”.
“Ora ci chiediamo: perché dovrebbe chiudere un ospedale con appena 22 anni di vita? Con quali risorse dovrebbe essere costruito quello nuovo, della cui futura costruzione né in commissione Salute all’Ars, né in parlamento si è mai discusso?”
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“Ricordiamo all’assessore Gucciardi – continua il deputato – che il ‘San Marco’ di Catania attende da quasi venti anni di essere aperto. Eppure, ad oggi, risulta non ancora operativo. Se i tempi saranno gli stessi a Trapani, l’unica cosa sulla quale vale la pena puntare i riflettori è la notizia vera, e cioè che si annuncia la chiusura di un ospedale che viene inserito nella nuova rete ospedaliera come Dea di II livello. E meno male che in Sicilia con Gucciardi nessun ospedale avrebbe dovuto chiudere i battenti…”.
Grazie ai piani di rientro, la sanità siciliana ha appena iniziato il cammino verso una maggiore efficienza e se da un lato, come certificato dal ministero della Salute, i conti appaiono in leggero miglioramento dopo lo scempio compiuto in passato, dall’altro la nostra Regione ha visto un peggioramento delle sue performance in ambito sanitario. La Sicilia, infatti, è tra le cinque regioni italiane nelle quali non vengono garantiti ai cittadini i livelli essenziali di assistenza sanitaria. Il cammino, dunque, è ancora tutto in salita e questo Cappello lo sa bene: “Inutile sottolineare – ha aggiunto – come il Movimento 5 Stelle sia contrario al disfattismo di questo governo, che oltre all’annuncite, male incurabile di ogni campagna elettorale, mette in mostra la propria totale incapacità di fare funzionare e valorizzare meglio quello di cui già dispone”.
⁠⁠⁠⁠Anche per il portavoce M5S al Senato, Vincenzo Maurizio Santangelo, la notizia di un nuovo ospedale a Trapani è solo un spot elettorale.
“Probabilmente l’assessore Gucciardi – dice il senatore – tenta di ipnotizzare i trapanesi prossimi al voto. Forse ha dimenticato a chiedere ai trapanesi o agli ericini se serva veramente una nuova struttura ospedaliera, oppure serva potenziare già le risorse esistenti, a partire dal Sant’Antonio Abate. Che senso avrebbe individuare nuove aree dove far sorgere una nuova cattedrale nel deserto che si configurerebbe come l’ennesimo spreco perpetrato nel mondo della sanità, che ha già visto la costruzione di ospedali mai collaudati o addirittura mai portati a termine. Allora mi chiedo: perché non cominciare a ripensare anche al recupero dell’ex Rocco La Russa in località Torrebianca di Erice?”.

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