Ars, i sindacati bocciano la Finanziaria - QdS

Ars, i sindacati bocciano la Finanziaria

Raffaella Pessina

Ars, i sindacati bocciano la Finanziaria

venerdì 28 Aprile 2017

Cgil, Cisl e Uil in una nota congiunta: “Non si interviene su povertà dilagante, rifiuti, riassetto Pa e precariato”. Eurostat: la nostra Isola è al quint’ultimo posto per disoccupazione giovanile (57,2%)

PALERMO – I sindacati bocciano la Finanziaria regionale. I segretari di Cgil, Cisl e Uil l’hanno definita “espressione del caos politico”. Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, bocciano le misure votate dall’Aula chiedendo subito modifiche alla manovra economica.
“È saltato il provvedimento che avrebbe dovuto unificare Cas e Anas, senza costi per le casse regionali, che avrebbe consentito investimenti significativi per la rete autostradale, oggi colabrodo – scrivono in una nota i sindacalisti, che chiedono lavoro per gli edili e una iniezione di liquidità per l’economia regionale – Erano previste risorse per attivare il cofinanziamento dei progetti di ricerca in agricoltura. Ma non sappiamo che fine abbiano fatto e così rischiamo di perdere risorse europee che potrebbero qualificare uno dei settori più importanti della nostra economia”.
Per le tre organizzazioni sindacali “non si interviene sulla povertà dilagante, sui rifiuti, sul riassetto della pubblica amministrazione e a sostegno dei settori produttivi, resta insoluto il problema del precariato”. Secondo i sindacati alcuni articoli sarebbero anche a rischio impugnativa, come quello che riguarda il Fondo pensione dei regionali e l’articolo sullo scioglimento degli enti che prevede un impegno limitato da parte della Regione relativamente alle passività degli stessi nei limiti delle poste attive. Vengono anche ritenuti insufficienti i fondi per le ex province, meno della metà del fabbisogno per gli stipendi dei lavoratori. “In assenza di garanzie si rischia altra macelleria sociale”.
 
Ma soprattutto, dopo la decisione (di tagliare gli articoli della finanziaria) presa in conferenza dei capigruppo, saltano le esenzioni dal ticket per i poveri e i disoccupati. Dopo avere mancato la approvazione nei tempi regolari e aver approvato ben quattro mesi di esercizio provvisorio, ora in Aula ci si trova con l’acqua alla gola perchè manca poco tempo e si è costretti a tagliare una serie di norme, riducendo la Finanziaria all’osso e approvando, come ormai sembra divenuta una consuetudine, i documenti finanziari all’ultimo momento e con sedute che si protraggono inevitabilmente fino a tarda notte.
 
A fronte di questa deludente situazione, si registra un tasso di disoccupazione pari al doppio di quello della media in tutta l’Unione europea. La Sicilia infatti fa parte delle 5 regioni italiane che hanno la bandiera nera in termini di occupazione. Si tratta di Calabria, 23,2%; Sicilia, 22,1%; Campania, 20,4%; Puglia, 19,4%; Sardegna, 17,3%. La media europea si aggira attorno all’8,6%. L’Isola, inoltre, è al quinto posto in Europa per disoccupazione giovanile (57,2%).

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