Avviso 8, niente stop. 15 giorni per "riparare" - QdS

Avviso 8, niente stop. 15 giorni per “riparare”

Michele Giuliano

Avviso 8, niente stop. 15 giorni per “riparare”

venerdì 28 Aprile 2017

Analizzate le sentenze del Tar ai ricorsi degli enti esclusi della Formazione professionale: da rivedere pochissimi criteri. Lo stesso tribunale sostiene che sono residuali e non sostanziali le modifiche eventualmente da apportare

PALERMO – Non ci sarà alcuna sospensione dell’Avviso 8. A conclusione degli approfondimenti delle diverse sentenze emesse tre giorni fa dal Tar riguardo a ricorsi di enti di formazione l’assessorato regionale guidato da Bruno Marziano ha incassato notizie positive. Questa volta regge l’impalcatura del bando da 136 milioni che finanzia 199 progetti per la realizzazione dei cosiddetti corsi tradizionali: “L’Avviso 8 – dice con fermezza l’assessore Marziano – non è stato sospeso, anzi ne è uscito blindato”.
Non hanno trovato seguito, secondo gli orientamenti dei legali della Regione, le varie motivazioni di invalidità del bando per l’assegnazione di determinati punteggi.
In particolare gli enti rimasti fuori dai finanziamenti avevano formulato ricorsi riguardo ai punteggi premiali per chi opera in paesi svantaggiati territorialmente o a quelli che avevano personale dipendente “storico”. In sostanza i giudici del tribunale amministrativi, nelle loro sentenze, hanno dato ragione alla Regione sui paletti introdotti: si poteva fare. Riguardo a due criteri però c’è uno stop: riguarda in entrambi i casi l’attribuzione di 12 punti per il numero di corsi che gli enti hanno portato a termine nell’ultima programmazione e sul numero di allievi formati sul totale dei partecipanti. Secondo il Tar però questo criterio andrebbe a favorire gli enti che hanno un numero limitato di corsi e per questo i giudici ritengono che sotto questo aspetto si dovrebbe ritoccare il criterio.
 
C’è però ancora da andare a capire in che modo la Regione può intervenire su questa residuale parte di bando che viene considerata dannosa specie per gli enti storici che chiaramente, avendo un gran numero di corsi finanziati in passato, ha aumentato il rischio di perdere allievi e quindi di non poter godere di questo punteggio premiale. C’è da dire che però lo stesso Tar in qualche modo effettivamente blinda il percorso della Regione che ha portato alla formulazione di questo bando dell’Avviso 8: infatti i giudici sostengono che questi criteri solo in minima parte avrebbero inciso sulla graduatoria. Il dipartimento avrà due settimane di tempo per rivedere la graduatoria e verificare se effettivamente qualcosa cambierà tra enti finanziati e non. Di certo in pochi punti sono raggruppati centinaia di enti per cui effettivamente qualcosa, e forse anche di più, potrebbe cambiare.
Da considerare che le “illustri vittime” di questo bando, vale a dire gli enti storici, sono state tante: ad esempio nessuna traccia dell’Aram di Francantonio Genovese, l’ex parlamentare del Pd (oggi Forza Italia, ndr) condannato a 11 anni per i brogli sull’organizzazione dei corsi; a restare fuori dai giochi anche l’Unci. Molte altre importanti realtà sono state letteralmente falcidiate come l’Enaip; peggio è andata al Cerf con 8 progetti finanziati per un totale di 6,3 milioni; enormemente ridimensionato l’Ecap con 4 progetti e 2,5 milioni; peggio ancora l’Enfaga con appena un progetto da 1,7 milioni e tutti gli altri “bocciati”.
Non sono per nulla ottimisti gli esponenti del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 Stelle: “Troppe erano le falle nell’Avviso – sottolineano i deputati Giancarlo Cancelleri e Sergio Tancredi -. Subito dopo la sua emanazione avevamo riscontrato delle anomalie che avrebbero potuto inficiarne il corretto percorso e chiesto una sua rimodulazione. Ovviamente nulla è stato fatto e ora si profila l’ennesimo stop, che, come avviene quasi sempre in Sicilia, sconteranno i lavoratori”. “Ma poverini!!!!! – scrive sui social network Bruno Marziano -. Scambiano i loro desideri per la realtà. Tutte le loro osservazioni sono state respinte. Hanno collezionato una serie di magre figure e vorrebbero trasformare una cocente sconfitta in una vittoria”.

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