Stop ai vitalizi: i deputati M5S rinunciano a pensione - QdS

Stop ai vitalizi: i deputati M5S rinunciano a pensione

Raffaella Pessina

Stop ai vitalizi: i deputati M5S rinunciano a pensione

giovedì 25 Maggio 2017

I parlamentari hanno firmato e inviato al Consiglio di presidenza Ars il documento di rinuncia al privilegio. Dalla politica nei mesi scorsi “guerra” a suon di disegni di legge rimasti lettera morta

PALERMO – Conferenza stampa ieri all’Assemblea regionale siciliana del gruppo Movimento cinquestelle per comunicare la rinuncia alla pensione da onorevole. Per regolamento ogni deputato matura il diritto alla pensione a compimento di 4 anni, 6 mesi e un giorno nei cinque anni di legislatura. In questo caso il giorno in cui si maturerà il privilegio sarà il 6 giugno.
Al di là delle buone intenzioni del Movimento cinquestelle, anche questo potrebbe diventare un altro annuncio dal sapore preelettorale senza un concreto seguito. Dell’argomento dei vitalizi il Quotidiano di Sicilia se ne era già occupato sempre in merito ad iniziative dei grillini, a seguito della bocciatura dell’emendamento M5S alla Finanziaria che avrebbe consentito un risparmio di 10 milioni di euro grazie a significativi tagli. I Cinquestelle erano tornati alla carica proponendo al Consiglio di presidenza dell’Ars l’applicazione in Sicilia della cosiddetta delibera Di Maio, che sostanzialmente equipara le pensioni dei parlamentari a quelle dei comuni cittadini non prevedendo trattamenti pensionistici aggiuntivi rispetto a quelli derivanti da contributi rigorosamente versati. In questo caso la proposta era rimasta lettera morta.
 
Tornando alla conferenza stampa di ieri, i rappresentanti pentastellati hanno spiegato che secondo i loro calcoli, sulla base del regolamento del Parlamento siciliano, il diritto alla pensione maturato in una legislatura (5 anni) vale 1.032 euro lordi al mese al compimento dei 65 anni di età, cifra alla quale i deputati hanno detto di rinunciare firmando una lettera inviata al Consiglio di presidenza dell’Assemblea; con due legislature (10 anni), l’assegno pensionistico sale a circa 1.600 euro lordi (l’età si riduce a 60 anni) e supera i 2mila euro lordi con tre legislature. “Quello di oggi è un atto di giustizia sociale”, ha detto Giancarlo Cancelleri.
Il Movimento ha consegnato all’ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale anche una proposta di modifica dell’attuale normativa del sistema pensionistico dell’Ars. La proposta prevede l’applicazione della legge Fornero, come per tutti i cittadini, anche ai parlamentari, cancellando le ‘odiose’ pensioni-veloci. Adesso bisognerà aspettare le decisioni del Consiglio.
È stato anche programmato un sit-in di protesta per il 6 giugno, data in cui i deputati di sala d’Ercole matureranno il diritto alla pensione.
Non sembra che vi siano molte speranze che l’Ufficio di Presidenza possa dare il via libera alla proposta, ma il Movimento di Beppe Grillo che ha già da tempo lanciato il guanto della sfida al Pd per la conquista della poltrona della presidenza della Regione, non si preoccupa. Anche perché mediaticamente l’annuncio di tagliare i privilegi dei parlamentari regionali piacerà molto all’opinione pubblica e soprattutto agli elettori.

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