Vitalizi, è guerra tra Pd e Cinquestelle - QdS

Vitalizi, è guerra tra Pd e Cinquestelle

Raffaella Pessina

Vitalizi, è guerra tra Pd e Cinquestelle

venerdì 26 Maggio 2017

Faraone su M5S: “Passarella demagogica: solo la legge può cassare i privilegi”. Il grillino Nuti: “Tutelano chi si macchia di terribili reati”

PALERMO – Vitalizi dei parlamentari ancora una volta al centro delle polemiche in Sicilia. Dopo la presentazione della rinuncia al vitalizio, fatta nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni da parte dei componenti del gruppo Movimento cinquestelle all’Ars, arriva la replica del sottosegretario del Pd Davide Faraone. “Ancora una volta assistiamo, da parte dei deputati 5 stelle all’Ars, a una passerella demagogica priva di reali contenuti, nata solo per gettare fumo negli occhi dei siciliani e che non avrà alcun esito concreto”.
 
Così, in un post su Facebook, Faraone definisce l’annunciata scelta dei deputati pentastellati siciliani di rinunciare alla pensione da parlamentare che maturerà il prossimo 6 giugno. “Innanzitutto l’atto di rinuncia è assolutamente inefficace – continua il sottosegretario – Nonostante scrivano ‘irrevocabilmente’, trattandosi di un diritto acquisito, anche fra 20 o 30 anni e perfino singolarmente potrebbero rivendicare quanto maturato e, per legge, lo otterrebbero. Si è trattato, per dirla in vernacolo siciliano, di una evidente ‘pupiata’ a favore di telecamera solo per ingannare i siciliani, visto che solamente con una soluzione normativa potrebbero veramente cassare i vitalizi”.
Dell’argomento dei vitalizi il Quotidiano di Sicilia si è occupato in più occasioni. Recentemente avevamo sottolineato come, in caso di presentazione di un apposito disegno di legge per abolirli o ridurli drasticamente, questo difficilmente sarebbe stato approvato, poiché manca veramente il tempo. Avevamo spiegato infatti che l’attività dei lavori d’Aula riprenderà solamente il 14 giugno, con l’esame del “collegato” alla Finanziaria di ben 87 articoli. Il documento non trova i partiti concordi su quanto si deve approvare al suo interno e questo fa presagire tempi lunghi per la sua trattazione, sempre che non torni nelle commissioni di merito per approfondimenti e tagli. Da sottolineare anche che a fine legislatura tutti i disegni di legge presentati e non ancora approvati automaticamente decadono, tanto che  i deputati firmatarii, qualora rieletti, li deveno ripresentare nuovamente. E se non vengono rieletti? Serve un deputato che si faccia carico e si intesti il documento ripresentandolo a sua volta. Altrimenti sarà tutta carta straccia.
“L’unico fatto reale proprio in tema di vitalizi – sottolinea Faraone – è la legge Richetti. Una proposta concreta avanzata dal Pd e che presto verrà votata in Parlamento. Si tratta di una legge di buon senso che equipara tutti i cittadini, prevedendo che anche i parlamentari possano ottenere una pensione in base ai contributi versati durante la loro attività lavorativa in Parlamento o professionale. In pratica pensioni calcolate allo stesso modo per tutti. Qualsiasi altra azione che non sia supportata dalla legge è e sarà sempre e soltanto finalizzata a prendere in giro gli elettori”.
 
Ma la guerra tra Pd e Movimento cinquestelle non si ferma in Sicilia e arriva fino a Roma. “Il Pd tutela il vitalizio di chi si macchia di gravissimi reati, come corruzione e mafia, o l’indennità di chi viene arrestato”. Lo ha detto Riccardo Nuti, deputato del movimento di Beppe Grillo, che si è visto bocciare un emendamento alla legge sui vitalizi in commissione Affari Costituzionali, che prevedeva l’abolizione del privilegio per i condannati in via definitiva per corruzione o mafia, e la sospensione per chi invece è stato condannato in primo o secondo grado. “Un assurdo privilegio – continua Nuti – dato che corrotti e mafiosi non dovrebbero ricevere alcun tipo di pensione per aver ricoperto in passato incarichi elettivi pubblici di alcun genere. Si vede, però, che il Pd non la pensa in questo modo, dato che ha bocciato il mio emendamento, salvaguardando amici e compari”. Nuti si è visto bocciare anche un secondo emendamento che prevedeva la sospensione dell’indennità parlamentare per tutti coloro che fossero stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere o ai domiciliari autorizzata dal Parlamento. “Siamo dinanzi, ancora una volta, alla demagogia di questo Governo, in perfetto “stile Renzi” – conclude Nuti – Si faranno senz’altro vanto di aver “provato” ad abolire i vitalizi. Ma la realtà, e loro lo sanno, è che la legge non verrà mai approvata, dovendo andare ancora al Senato. Intanto, i mafiosi e i corrotti possono già ringraziare chi ha avuto il coraggio e l’indecenza di bocciare questi emendamenti”.
Intanto all’Ars oggi si festeggia il 70mo anniversario della prima seduta. Alle 11, a Palazzo Reale, seduta solenne alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La cerimonia sarà aperta dall’esecuzione dell’Inno d’Italia da parte della Fanfara del XII Battaglione dei carabinieri di Sicilia; seguiranno gli interventi del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone e del presidente Rosario Crocetta.

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