Imprese siciliane ancora indietro per prodotti e servizi sostenibili - QdS

Imprese siciliane ancora indietro per prodotti e servizi sostenibili

Rosario Battiato

Imprese siciliane ancora indietro per prodotti e servizi sostenibili

martedì 06 Giugno 2017

A 25 anni dalla nascita del marchio europeo Ecolabel, l’Isola si posiziona all’ottavo posto tra le regioni. Ma i numeri sono in crescita: tra i premiati anche il Casale romano di Motta Camastra

PALERMO –  A 25 anni dalla nascita del marchio Ecolabel Ue, l’etichetta che premia prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale nell’intero ciclo di vita, mantenendo comunque elevati standard prestazionali, la panoramica nazionale della diffusione premia l’area settentrionale (dati Ispra 2017) che vale più della metà del totale delle certificazioni. Ancora in ritardo la Sicilia, solo ottava nella graduatoria tra le regioni, anche se negli ultimi anni sta cercando di recuperare terreno.
Le imprese italiane e l’ambiente consolidano un rapporto unico in Europa. Nel 2016 sono state ben 350 quelle che hanno ottenuto il marchio Ecolabel Ue, permettendo ai consumatori di accedere a oltre 16 mila prodotti e servizi certificati. Un dato che vale un quarto del totale europeo con una certa predominanza del settore turistico con quasi 200 licenze rilasciate alle strutture ricettive e 23 ai campeggi. Segue il settore manifatturiero con le aziende impegnate nella produzione della carta con 36 licenze, mentre in coda alla classifica, i mobili, i rivestimenti in legno e i detersivi per lavastoviglie che hanno registrato una licenza per tipologia di prodotto.
La distribuzione geografica delle licenze vede in testa la macroarea del Nord (53,8%), seguita dal Sud e dalle Isole (24,5%) e quindi il Centro Italia (21,4%). A dominare le due graduatorie di riferimento, cioè servizi e prodotti, ci sono il Trentino Alto Adige con 60 servizi certificati Ecolabel, mentre la Toscana detiene il primato sui prodotti (30). La classifica del totale delle licenze (prodotti e servizi) conferma in cima il Trentino Alto Adige (66 licenze), seguito dalla Toscana (53 licenze) e quindi dalla Puglia (42 licenze). Il Trentino, inoltre, merita un’altra menzione particolare per il settore turistico che lo vede primeggiare senza rivali. Senza licenze, invece, ci sono Valle d’Aosta, Calabria e Molise.
Per la Sicilia c’è ancora da lavorare. I dati diffusi dall’Ispra lo scorso febbraio certificano nell’Isola 22 certificazioni (anche se gli ultimi dati della Regione ne danno 25 più altre due registrate proprio nei giorni scorsi), dietro le magnifiche tre e le Marche, il Piemonte, l’Emilia Romagna e la Lombardia. Nell’Isola non ci sono prodotti certificati e le 22 certificazioni fanno riferimento esclusivamente ai servizi, dato che piazza l’Isola al quarto posto nazionale.
C’è stata anche la Sicilia in occasione del 25° anniversario e dell’assegnazione del Premio nazionale Ecolabel. “Per la sezione ‘Migliori iniziative di promozione e comunicazione’ – riportiamo da una nota dell’Arpa Sicilia  – quest’anno il premio è stato assegnato alla struttura ricettiva siciliana ‘Casale Romano’ di Motta Camastra, in provincia di Messina, per la cura e l’impegno che questa piccola struttura ha posto nella diffusione della propria politica ambientale fondata sulle ‘buone prassi’, che ha fatto assaporare ai propri clienti la bellezza e la soddisfazione di un agire sostenibile nel massimo rispetto dell’ambiente e, di conseguenza, di noi stessi”. Per l’occasione l’Agenzia regionale ha diramato una nota, specificando che altre due strutture ricettive siciliane hanno avuto il marchio ecologico europeo Ecolabel, arrivando così a quota 27 delle strutture turistico-ricettive attente alle buone prassi sul territorio.

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