Capitale della cultura 2020. Sicilia in prima fila con sei città - QdS

Capitale della cultura 2020. Sicilia in prima fila con sei città

Roberto Pelos

Capitale della cultura 2020. Sicilia in prima fila con sei città

giovedì 08 Giugno 2017

Agrigento, Catania, Messina, Noto, Ragusa e Siracusa hanno risposto al bando del Mibact. La lista delle 10 finaliste verrà resa pubblica entro il 15 novembre 2017

ROMA – Agrigento, Catania, Messina, Noto, Ragusa e Siracusa: sono le sei città siciliane che hanno risposto al bando per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020 entro i termini previsti, secondo quanto riferisce il ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo. “La candidatura di sei città siciliane – ha sottolineato l’assessore regionale al ramo, Carlo Vermiglio – dimostra come la Sicilia stia puntando sempre di più con convinzione sul patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico inteso come “museo diffuso” e cuore di una valorizzazione integrata che metta a sistema le eccellenze dei territori creando crescita economica e sociale. Daremo tutto il sostegno possibile perché una città siciliana possa raggiungere questo obiettivo importante”.
 
Apprezzamento è stato espresso anche da Giancarlo Garozzo, primo cittadino di Siracusa. “Partecipiamo – ha dichiarato – perché siamo diventati una delle mete turistiche più importanti d’Italia e forti dell’esperienza maturata in occasione della nostra candidatura a Capitale europea della cultura 2019. In quella occasione, nonostante ci fossimo insediati da pochi mesi e nonostante i nostri predecessori avessero approntato quasi nulla, ci furono riscontri importanti e dunque pensiamo di avere le carte in regola per presentate un progetto di qualità. Proporremo – ha proseguito il sindaco – una Siracusa capace di declinare nella maniera migliore le sfide del presente ma forte del prestigio e del patrimonio che ci viene dalla nostra storia plurimillenaria. Quest’anno la città compie il suo 2.750esimo compleanno e mostreremo che in questa capitale della Magna Grecia, che ha affascinato alcuni grandi pensatori del passato, da Platone a Cicerone, ci sono le fondamenta della cultura occidentale”.
È il 15 settembre il termine entro il quale le amministrazioni sono chiamate a confermare la propria adesione depositando un dossier di candidatura con il programma delle attività culturali previste, la struttura incaricata della elaborazione e promozione del progetto, una valutazione di sostenibilità economico-finanziaria, gli obiettivi perseguiti e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento. Una giuria di sette esperti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica esaminerà la validità formale di ogni candidatura e i singoli dossier ed entro il 15 novembre verranno scelte le dieci città finaliste da invitare ad un incontro di selezione pubblica ed approfondimento. La città Capitale italiana della cultura 2020 verrà scelta sulla base dei risultati di questi colloqui entro il 31 gennaio 2018.
“Sono felice di questa forte partecipazione di tante città – ha detto il ministro del Mibact, Dario Franceschini – Comuni grandi e piccoli di tutt’Italia hanno deciso di investire sulla cultura come cardine del proprio sviluppo: è il segno di una nuova consapevolezza che è nostro dovere favorire e incoraggiare il più possibile”. Le altre città italiane che parteciperanno al bando sono: Agropoli, Alberobello, Altamura, Ancona, Asti, Aversa, Bellano, Benevento, Bitonto, Capaccio Paestum, Casale Monferrato, Caserta, Ceglie Messapica, Cuneo, Fabriano, Fasano, Foligno, Gallipoli, Lanciano, Macerata, Merano, Montepulciano, Nuoro, Oristano, Parma, Piacenza, Pietrasanta, Pieve di Cadore, Prato, Ravello, Reggio Emilia, Salerno, Scandiano, Telese Terme, Teramo, Tivoli, Tremezzina, Treviso, Vibo Valentia e Villa Castelli.

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