Busalacchi, invece, ha voluto porre l’accento sull’importanza dello Statuto autonomo: “Perché in Trentino l’Autonomia speciale ha prodotto ricchezza e in Sicilia no? Perché in Sicilia i nostri politici si sono lasciati corrompere dai governi nazionali che non vogliono applicare il nostro Statuto per continuare a fagocitare le nostre risorse. Loro ne traggono vantaggi personali mentre la Sicilia, che potrebbe stare bene come se non più del Trentino, viene condannata alla povertà. Noi siamo pronti a scontrarci con lo Stato per difendere gli interessi della Sicilia e per una piena applicazione dell’Autonomia, poi saranno i siciliani a scegliere se vorranno l’indipendenza o un nuovo patto federativo con lo Stato”.
Intanto il Centrosinistra, dopo il no del presidente del Senato, Pietro Grasso, sta tentando di costruire un progetto politico credibile, sostenuto da un’importante personalità da candidare alla presidenza della Regione, per evitare di consegnare la vittoria al Movimento Cinquestelle, in pole position per la poltrona più ambita; e lo fa affidandosi completamente al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, vero trionfatore delle scorse elezioni comunali in Sicilia, che proprio ieri, durante il vertice che si è svolto a Villa Niscemi con alcuni esponenti dei partiti di Centrosinistra, ha lanciato la proposta di un tavolo di lavoro di confronto regionale coordinato dall’ex deputato Rino La Placa, allo scopo di trovare la sintesi con gli alleati sul candidato alla presidenza della Regione e sul programma, partendo comunque da alcuni punti fermi come l’acqua pubblica. Il sindaco, pronto a lanciare la lista dei territori, ha suggerito il “modello Palermo” come chiave di volta e ha rimarcato soprattutto la necessità di discontinuità col governo di Rosario Crocetta, auspicando l’unità del fronte anche nell’ipotesi che il presidente uscente confermasse la propria candidatura. Una linea che comunque necessiterà di un accordo che appare tutto in salita. Al vertice infatti non c’era il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, perché non invitato. Presenti invece l’ex ministro Totò Cardinale, esponente di Sicilia Futura, i socialisti Carlo Vizzini e Nino Oddo, Giusto Catania, Sergio Lima, Luigi Perollo e Vincenzo Fumetta di Sicilia comune e Mariella Maggio, rappresentante provinciale e regionale di Art.1-Mdp. Assenti, come previsto, i centristi di D’Alia e gli alfaniani. Il prossimo appuntamento, previsto per l’ultima settimana di luglio, sarà tra i leader regionali.
Nel frattempo l’ex deputato Rino La Placa, su proposta di Orlando, ha avuto il mandato di lavorare a una bozza di programma con l’obiettivo di sintetizzare le istanze dei vari soggetti politici che siedono al tavolo. Il sindaco, a quanto pare, avrebbe sostenuto che se si riuscisse a mettere insieme una coalizione compatta attorno a un programma ben definito (acqua pubblica, la gestione virtuosa dei rifiuti, i temi del lavoro e dello sviluppo oltre che la lotta per la legalità) il presidente del Senato Grasso potrebbe addirittura ripensarci e diventare, come gran parte del Centrosinistra spera, il candidato principale in grado, fra le altre cose, di far desistere Crocetta.