Sinergia con privati per illuminare Selinunte - QdS

Sinergia con privati per illuminare Selinunte

Gaia Perniciaro

Sinergia con privati per illuminare Selinunte

sabato 29 Luglio 2017

L’assessore ai Beni culturali Carlo Vermiglio ha presentato i risultati dell’accordo di sponsorizzazione con la cantina Settesoli. Ad oggi sono già stati raccolti 120.000 euro, 22.000 utilizzati per l’illuminazione delle mura orientali

SELINUNTE (TP) – “Un ponte tra il settore pubblico e quello privato in cui il patrimonio culturale costituisce il punto di convergenza e l’asset di investimento per una crescita del territorio”. Esordisce così l’assessore Carlo Vermiglio nel presentare i primi risultati e gli interventi realizzati attraverso l’accordo di sponsorizzazione e la campagna di raccolta fondi promossa dall’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e dalla Cantina Settesoli.
L’operazione ha previsto una sponsorizzazione di 22.000 euro, già utilizzati per la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione delle mura orientali e una capillare campagna di raccolta fondi attraverso la vendita nei supermercati di tutta Italia del vino Settesoli.
Per ogni bottiglia di vino, infatti, 10 centesimi sono stati destinati a interventi per la conservazione e la fruizione del Tempio C e il consumatore, a sua volta, può fare una donazione usufruendo dei benefici dell’Art Bonus. Ad oggi sono stati raccolti 120.000 euro e si prevedono altre donazioni per realizzare ulteriori progetti per la valorizzazione del Parco. Già 42.000 euro sono stati destinati all’illuminazione del tempio C e alla realizzazione di un percorso pedonale che dalle mura orientali dell’acropoli condurrà allo stesso tempio, rendendone agevole l’accesso ai disabili.
“Con il progetto pilota Settesoli sostiene Selinunte – sottolinea Gaetano Pennino, dirigente generale presso l’assessorato dei Beni Culturali – abbiamo realizzato una partnership efficace e paritetica in cui l’elemento di forza è il valore generato dalla cultura non solo economico, ma anche di valorizzazione del nostro patrimonio e di ricaduta in termini sociali nei contesti beneficiati”.
“È sempre più importante – continua Vermiglio – che il pubblico e il privato cooperino nel dialogo e nel rispetto dei compiti reciproci, alla valorizzazione dei nostri beni comuni costruendo modelli più innovativi di progettare e fruire della cultura. Grazie soprattutto a Settesoli, che ha fatto da apripista, sono positivi i risultati della campagna di fundraising a beneficio dei monumenti del Parco”.
“Il mio sogno – dichiara Vito Vitrano, presidente della Settesoli – è che della Sicilia si possano raccontare belle storie, dopo tanti anni di esperienza lavorativa all’estero sono voluto tornare per far si che questo accada. Settesoli rappresenta 2000 famiglie che credono nella missione di aiutare la promozione turistica del parco archeologico più grande d’Europa e che vogliamo restituire a Selinunte il suo antico splendore. Adesso nominatemi manager del Parco archeologico di Selinunte e datemi carta bianca. Ci vogliono più imprenditori per la gestione del nostro patrimonio archeologico, storico e culturale. Noi sapremmo come fare, assumere ad esempio 40 giovani del territorio che diano nuovo vigore alla struttura.
A ciò risponde Enrico Caruso, Direttore del Parco: “La scelta di avviare una collaborazione pubblico-privato per realizzare a Selinunte per importanti interventi di tipo strutturale ci trova pienamente favorevoli. Già l’illuminazione del muro a gradoni del VI sec. a.C. ha consentito di dare una nuova e magnifica veste all’acropoli di Selinunte. Questo intervento, insieme a quelli già programmati, consentiranno di dare un nuovo volto alle stesse rovine che risulteranno rinnovate e sicuramente più interessanti”.
Per il commissario del Parco Pietro Sciortino, la collaborazione con Settesoli ha avviato un modello culturale di sostegno reciproco per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio. Questo sinergico partenariato assume un valore aggiunto nel momento in cui il parco sta muovendo i primi passi nell’autonomia gestionale.

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