Inclusione sociale dei diversabili - QdS

Inclusione sociale dei diversabili

Redazione in collaborazione con Unci Agroalimentare

Inclusione sociale dei diversabili

Ddl in discussione in Commissione Agricoltura al Senato

Oggi ci occuperemo del disegno di Legge in discussione alla 9° Commissione Agricoltura del Senato, sull’inclusione sociale in agricoltura, finalizzato all’inserimento lavorativo di persone con disturbi dello spettro autistico.
La nostra Unione, da sempre attenta anche alle problematiche connesse alle attività rurali e di agricoltura e post produzione, ha partecipato alle audizioni tenutesi in Commissione, portando al centro del dibattito l’importanza e la rilevanza del mondo cooperativo nel Comparto Sociale.
Infatti, abbiamo sostenuto e sosteniamo a Voce alta e Fiera quanto di buono fanno le nostre Cooperative Sociali in Campo Agricolo, attraverso percorsi di recupero e di reinserimento ed inserimento nel mondo lavorativo.
La storia ci dice che dall’avvento della legge 381/91 sulla cooperazione sociale e con quanto determinato con la Legge 18 agosto 2015 n.141, in materia di agricoltura sociale, il Comparto Agricolo si arrichisce di nuove professionalità e di una nuova realtà quella di dare Voce a chi non aveva Voce, ma viene emarginato e lasciato al prioprio destino.
L’uomo senza il lavoro è come una barca o una canna al vento lasciata da sola che inevitabilmente o naufraga o si spezza.
Quindi ecco che abbiamo colto con favore quanto  emerge nell’ambito delle finalità di cui alla legge 18 agosto 2015, n. 141, e degli obiettivi di cui all’articolo 3, comma 2, lettera h), della legge 18 agosto 2015, n. 134, in materia di promozione di progetti finalizzati all’inserimento lavorativo.
Una nuova visione degli scopi legislativi finalizzati al riconoscimento dell’esigenza di attivare strumenti confacenti alle diverse abilità  e ai diversi deficit.
L’Unci Agroalimentare ha sottolineato ancora  l’importanza dell’alternanza scuola /lavoro poiché troppo spesso i nostri ragazzi speciali si ritrovano alla fine del percorso scolastico senza aver ottenuto la giusta considerazione di quali competenze possano essere utilizzate per coltivare prospettive concrete di inserimento sociale e lavorativo.
In questo caso stiamo parlando di un disturbo particolare, l’autismo.
Difatti, la persona autistica viene assegnata a servizi sociali specifici e nell’ambito di una logica di assistenzialismo. Ciò non rappresenta una soluzione perché si rischia di cronicizzare la disabilità  e di far perdere alla persona  anche le abilità acquisite.
Ecco, perché sosteniamo il disegno di Legge e la sua funzionalità.
Nell’ordinamento giuridico italiano qualcuno potrebbe eccepire che esistono leggi per il l collocamento mirato (legge 12 marzo 1999, n. 68, Norme per il diritto al lavoro dei disabili). Ma questo strumento si è¨ rivelato del tutto insufficiente per le persone con disabilità psichica e in particolare per le persone con disturbo dello spettro autistico. 
La statistica dei freddi numeri rispetto a questi nostri ragazzi/ragazze, persone, ci raccontano una situazione desolante: ad oggi il tasso di disoccupazione dei disabili è quattro volte più alto di quello dei normodotati, che solo una persona con disturbo dello spettro autistico su dieci viene inserita nel mondo del lavoro. Tutti gli altri sospesi tra centri diurni e tutto il giorno in casa o in istituti sanitari, chiusi nel loro mondo e nelle loro potenzialità.
 Cambiare si può e si deve, dando forza a questa legge e portandola avanti, anche con azioni straordinarie.
Bisogna creare progetti personalizzati in una visione finalizzata non alla  “normalizzazione” della persona autistica, ma alla creazione di modelli diversi per offrire opportunità  che soddisfino i bisogni di ciascuno nel rispetto alla propria diversità.
L’obiettivo del presente disegno di legge è quello di far incrociare abilità specifiche, le cosiddette “isole di abilità”, con le attività lavorative nel settore dell’agroalimentare che permette ritmi e tempi diversificati, con il supporto della figura di un facilitatore, un tutor aziendale che possa favorire l’inserimento della persona nell’ambito lavorativo, agevolarne l’inserimento sociale grazie ad uno specifico supporto nelle fasi critiche e di difficoltà iniziali dei processi di lavoro e di rapporto relazionale in ambito lavorativo
Il disegno di legge prevede l’istituzione di un Albo d’onore delle imprese “isole di abilità” in cui inserire le imprese agricole, le cooperative agricole/sociali  che assumono persone con disturbo dello spettro autistico.
Il disegno di legge si pone inoltre come obiettivo quello di  sviluppare, contemporaneamente,
– la qualità etica delle imprese;
– la qualità della vita sociale e lavorativa dei soggetti con disturbi dello spettro autistico nell’ambito delle imprese agricole e delle cooperative sociali che esercitano l’agricoltura sociale ai sensi della legge 18 agosto 2015, n. 141, e che realizzano l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità  e di lavoratori svantaggiati. 
La nostra organizzazione attraverso queste audizione ha anche affrontato un nuovo problema dei cosiddetti normo dotati affetti da sindrome dei social network e telefonini. Tale sindrome fa parte di quello spettro di nuovo concetto che definiremmo come forma di autoisolamento tra la gente che non c’è.

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