Palermo - Crocieristi in porto e città senz'acqua - QdS

Palermo – Crocieristi in porto e città senz’acqua

Gaspare Ingargiola

Palermo – Crocieristi in porto e città senz’acqua

sabato 26 Agosto 2017

Numerosi quartieri sono rimasti senz’acqua a causa dei prelievi effettuati dalle navi in porto. I consiglieri M5s attaccano Amap e Comune: “Un danno per tutta la comunità”

PALERMO – Come se non bastasse la siccità – per tutta l’estate il territorio è rimasto a secco – ci si son messe anche le navi da crociera a intaccare le riserve idriche della città. È questa la spiegazione che l’Amap, che gestisce il servizio nel palermitano, ha fornito a seguito dei disservizi verificatisi negli ultimi giorni. “Dovuti – si legge in una nota dell’azienda – al prelievo di acqua da parte delle navi da crociera in transito a Palermo. L’Amap sta provvedendo a regolare il prelievo presso l’Ente Porto, in modo da ripristinare il regolare funzionamento del servizio idrico”.
Rubinetti a secco nella zona del porto, a Borgo Vecchio e nella centralissima via Libertà. Ma non solo. L’erogazione idrica è stata interrotta anche nei quartieri di Partanna Mondello, Mondello Paese, Valdesi, Addaura, Vergine Maria, Arenella, tutte frazioni balneari ancora in alta stagione turistica. Tutto questo “a causa di urgenti e improrogabili interventi di manutenzione alla rete”.
Inevitabili le polemiche. “Perché l’Azienda municipalizzata – hanno chiesto i consiglieri comunali del gruppo M5s Ugo Forello, Concetta Amella, Igor Gelarda, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo e Giulia Argiroffi – ha concesso l’acqua a quelle navi da crociera che in altri porti non avevano potuto fare il rifornimento completo? Probabilmente negli altri porti le amministrazioni hanno preferito dare priorità al servizio che devono garantire alla propria comunità, cosa che a quanto pare non è stata fatta a Palermo, in merito ai disservizi lamentati da molti cittadini sulla mancata erogazione idrica. Ma è possibile che il rifornimento idrico a due o tre navi crociera possa mettere in crisi l’erogazione idrica a interi quartieri e a decine di migliaia di cittadini? Sembra molto difficile, se non impossibile”.
“Il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle Palermo – hanno concluso – chiede all’Amap di rispettare la comunità alla quale deve garantire il servizio di erogazione di acqua pubblica, risarcendola del danno provocato, attingendo a quanto ricavato dalla concessione di quell’acqua pubblica dalla cui privazione la comunità ha subito il danno”.
Dal Comune hanno spiegato che effettivamente “la contemporanea presenza di diverse navi da crociera presso il porto, che si approvvigionano di centinaia di migliaia di litri d’acqua potabile”, ha determinato “un calo di pressione nella rete idrica cittadina, interessando ampia parte del centro storico”. Un fatto “mai verificatosi in precedenza” che secondo Palazzo delle Aquile è presto spiegato: “Le navi che incrociano in porti italiani svolgono tale operazione nel porto di Palermo in quanto le altre regioni hanno dichiarato lo stato di calamità naturale per la siccità, vietando prelievi di questo tipo”.
“Siamo di fronte a una situazione davvero straordinaria – ha detto Maria Prestigiacomo, presidente dell’Amap – che scarica sulla città di Palermo un peso notevolissimo, che grava su una situazione già di per sé indebolita dal persistere della siccità”. In questi mesi l’azienda “ha messo in campo ogni possibile risorsa tecnica ed economica straordinaria per non far diminuire l’afflusso di acqua in città, dal nuovo allaccio di Scillato, alla riattivazione di tutti i pozzi, fino al più recente prelievo aggiuntivo da Rosamarina, ma è ovvio che non possiamo oggi reggere questo tipo di richieste eccezionali di tipo sostanzialmente industriale”.
Per ridurre al minimo i disagi per i cittadini “in queste ore Amap sta concordando con l’Autorità portuale un calendario di prelievi a orari scaglionati, di cui saranno informate le compagnie di navigazione, in modo che questi prelievi eccezionali non avvengano per periodi prolungati e in orari di massima richiesta idrica”. Il prelievo tramite gli impianti portuali, inoltre, non potrà durare più di dieci ore al giorno.
Per il sindaco Leoluca Orlando “è un’altra conseguenza negativa, che si aggiunge alle tante già patite dai cittadini, dell’inspiegabile mancata dichiarazione di stato di calamità naturale che, dopo ormai nove mesi di sostanziale siccità non è più rinviabile”.

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