Estate, decollano gli aeroporti siciliani - QdS

Estate, decollano gli aeroporti siciliani

Michele Giuliano

Estate, decollano gli aeroporti siciliani

mercoledì 20 Settembre 2017

L’ultimo report di Assaeroporti: in quasi tutti gli scali segnato un aumento delle presenze e dei collegamenti nel mese di giugno. In ascesa gli scali di Palermo e Catania. Positiva anche la crescita di Comiso con 44 mila passeggeri

PALERMO – I dati positivi sul turismo in questa torrida estate siciliana, che in realtà sono proiezioni e ipotesi più che altro e non statistiche certezze, trovano riscontro con i dati (questa volta certi) dell’afflusso dei passeggeri negli aeroporti dell’Isola.
Quasi tutti gli scali fanno segnare nel mese di giugno scorso, ultimo pubblicato da Assaeroporti (l’associazione delle società italiane di gestione aeroportuale, ndr), segni positivi non soltanto sul fronte del numero di utenti che ne hanno usufruito ma anche per numero di collegamenti.
Quindi più rotte e più passeggeri, segno che quando si investe e lo si fa bene e con criterio il ritorno c’è sempre e comunque. Figurarsi in Sicilia dove il turismo dovrebbe essere l’asse portante dell’economia dal momento che si ha un patrimonio naturalistico e culturale immenso che però è stato nel tempo vanificato da un apolitica spesso miope che non ha per l’appunto saputo e voluto investire in questo ambito.
In particolare ascesa gli aeroporti di Palermo e Catania, i principali scali siciliani, che insieme nello scorso mese di giugno hanno portato qualcosa come quasi un milione e mezzo di passeggeri all’interno dei rispettivi aeroporti. Sotto questo aspetto Catania è riuscita a migliorare il proprio traffico di utenti di oltre il 17 per cento rispetto a giugno 2016, Palermo invece si è fermata (si fa per dire) al +10,3.
Bene anche il neonato aeroporto di Comiso che ha raggiunto i 44 mila passeggeri ed ha migliorato la propria perfomance rispetto al 2016 dell’1,7 per cento. Anche Lampedusa va a gonfie vele: 32.500 passeggeri ed un aumento di quasi il 21 per cento. Unica nota dolente è Trapani il cui scalo da un pò di tempo a questa parte fa segnare continui segni negativi. Così è strato anche per il giugno scorso dove ci sono stati all’incirca 140 mila passeggeri pari ad un calo del 7,4 per cento. Qui incide sicuramente anche il minor numero di collegamenti: i movimenti, infatti, vale a dire il numero complessivo di partenze ed atterraggi di aerei a Birgi è diminuito del 6,1 per cento e ce ne sono stati meno di mille.
Qui probabilmente incide il problema dell’accordo di co-marketing per pagare la quota dovuta per la permanenza di Ryanair all’aeroporto trapanese che non tutti i 24 Comuni della provincia hanno onorato e questo ha generato non pochi freni alla stessa società irlandese che a questo punto ha ridotto i collegamenti, specie quelli internazionali.

Pecora nera trapanese a parte gli aeroporti siciliani funzionano, eccome
. Questi dati in positivo sicuramente confermano le buone proiezioni che si stanno venendo fuori nel corso di questa estate e sicuramente fanno intravedere qualcosa di importante dopo il recente passato tutt’altro che positivo in ambito turistico.
Il dettagliato “Rapporto sul turismo 2017” realizzato come ogni anno da Unicredit e Touring club italiano ha messo a nudo, punto per punto, forza e debolezza di un settore che essenzialmente si presenta a due velocità. Anzitutto un numero su tutti è impietoso: il Veneto, con oltre 63 milioni di presenze registrate nell’arco del 2016, è la regione più turistica d’Italia; questo vuol dire quattro volte le presenze che invece si sono registrate in Sicilia che si è fermata a 14 milioni e mezzo. In pratica l’Isola, pur essendo territorialmente tra le regioni più ricche di siti naturalistici e monumenti in Italia, si piazza soltanto al 9° posto per numero di presenze. Non solo: anche a livello infrastrutturale la Sicilia ha perso, non partendo già in pole position.
Dall’analisi di Touring club e Unicredit emerge infatti che ha perso nel 2016, rispetto all’anno precedente, l’1,6% di posti letto che sono scesi a 193 mila, addirittura 12° regione in Italia; gli esercizi ricettivi sono poco meno di 6 mila, e ci sono ben 8 regioni che ne hanno di più dell’Isola.

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