Agroalimentare, Sicilia tra le più "ricche" - QdS

Agroalimentare, Sicilia tra le più “ricche”

Michele Giuliano

Agroalimentare, Sicilia tra le più “ricche”

giovedì 21 Settembre 2017

Il ministero delle Politiche agricole ha aggiornato l’elenco nazionale dei prodotti tipici, tra i quali figurano ben 244 siciliani. Tra le bevande troviamo il Fuoco dell’Etna di Santa Venerina. Presente anche il “picurino sicano”, il più antico formaggio prodotto nell’Isola

ROMA – L’agroalimentare siciliano di qualità riceve sempre più riconoscimenti, sia a livello nazionale che internazionale. Poche settimane fa il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha approvato con decreto l’aggiornamento dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, e sono ben 244 le referenze del territorio siciliano. Numeri in crescita rispetto al precedente elenco, che risale al 2014. I prodotti sono suddivisi in categorie, dalle bevande, alle carni fresche e preparati, dai condimenti ai formaggi, ai grassi (oli e burri), dai prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, fino alle paste fresche o comunque i prodotti artigianali di panetteria, pasticceria, gastronomia e confetteria.
I prodotti in elenco vengono descritti in schede estremamente dettagliate, in modo da poter essere individuati in maniera univoca, a partire dal territorio interessato alla produzione, dalle metodologie di lavorazione, conservazione e stagionatura, ai materiali e attrezzature specifiche da utilizzare per la preparazione e il condizionamento. Le schede prevedono anche l’esposizione della tipologia dei locali di lavorazione in tutte le sue fasi e, nel caso esistano, degli elementi che comprovino che le metodologie siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni, come marchi brevettati, bibliografia di riferimento, riferimenti storici.

Nella categoria delle bevande troviamo l’amarena della Valle del Nisi
e il liquore Fuoco dell’Etna di Santa Venerina. Nella categoria carni fresche e preparati troviamo le carni di pecora e di maiale, e i preparati dal maiale, dalla gelatina a diverse tipologie di salsiccia. Tra i condimenti vengono riconosciuti il tradizionale estratto di pomodoro, con l’essiccazione effettuata su ripieni di legno esposti al sole, in casolari rurali ben arieggiati, e il sale marino naturale. La salina di tipo tradizionale è costituita da quattro ordini di vasche. Per favorire l’evaporazione e la concentrazione del cloruro di sodio le vasche diminuiscono di ampiezza e profondità e aumentano di numero. Accanto alle vasche salanti su piattaforme chiamate “ariuni”, il sale estratto viene accumulato in volumi piramidali, detti “tumuli”.
 
Tra i formaggi troviamo il caciocavallo sia palermitano che ragusano, la caciotta degli elimi, il formaggio di capra “Padduni”, prodotto su tutto il territorio siciliano, le cui origini risalgono al XI secolo avanti Cristo. Altro rinomato formaggio è il cosiddetto “picurino sicano”. È forse il più antico formaggio prodotto in Sicilia, le citazioni storiche risalgono al IX sec. a.C., in uno dei passi più famosi dell’Odissea di Omero, quando Ulisse incontra Polifemo.
 
Tra i prodotti vegetali sono elencati gli albicocchi di Scillato, l’alloro, i capperi di Pantelleria, il carciofo spinoso di Menfi, i “cavuliceddri” della provincia di Trapani, la “cirasa Mastrantoni”, e tra i preparati la famosissima cotognata, sorta di marmellata preparata con le mele cotogne, la mostarda essiccata, i pomodori secchi, fatti asciugare al sole per poi condirli con olio e spezie in vasetti per fare conserve o conditi con mollica speziata e fritti in padella.

Non è da meno il settore della pasticceria
, panetteria e gastronomia, rinomato in tutto il mondo. Dal casalingo biancomangiare, dolce con latte e vaniglia, al cannolo, dalla cassata alle cassatelle. Ancora, diverse preparazioni di paste, come le busiate, dal pesce spada al pesto alla trapanese.

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