Sicilia senza PAri opportunità - QdS

Sicilia senza PAri opportunità

Serena Giovanna Grasso

Sicilia senza PAri opportunità

mercoledì 25 Ottobre 2017

Monitoraggio Governo: nell’Isola solo un componente su 5 degli organi di amministrazione è donna, nel resto d’Italia uno su 3. Fa peggio solo la Calabria (19,8%). La performance migliore in Friuli (36,3%)

PALERMO – A conclusione della stagione dei rinnovi degli organi sociali dell’anno 2017, il dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato i dati aggiornati a fine settembre relativi alla composizione di genere degli organi di amministrazione e controllo delle società controllate da pubbliche amministrazioni e al monitoraggio del dipartimento per le pari opportunità sull’applicazione del decreto del presidente della Repubblica 251/2012.
Per quanto riguarda la composizione per genere degli organi collegiali delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni, in base ai dati elaborati mensilmente dalla società Cerved group per il dipartimento per le pari opportunità, emerge chiaramente che la percentuale delle donne che ricoprono ruoli di vertice è sensibilmente aumentata in Italia nel quadriennio 2013-2017.
A settembre 2017,  le donne rappresentano il 30,9% dei componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società pubbliche non quotate, facendo registrare rispetto ad aprile 2014 un incremento di 12,6 punti percentuali (da 18,3 a 30,9). In questo intervallo di tempo, le posizioni femminili sono aumentate di 660 unità, a fronte di una significativa diminuzione del numero di consiglieri di genere maschile.
Il forte decremento delle posizioni ricoperte dagli uomini negli organi collegiali delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni  è stato però accompagnato da un incremento delle nomine di uomini come amministratori unici.
In Sicilia purtroppo si registra ancora una disparità maggiormente accentuata. Infatti, mentre a livello nazionale la componente femminile è pari al 30,9%, in Sicilia la percentuale scende drasticamente al 21,5%. Nel dettaglio, in Sicilia si contano appena 63 donne a capo dei consigli di amministrazione (contro i 390 uomini, appena il 13,9% del totale), 66 sindaci effettivi donna (contro i 174 uomini, il 27,5% del totale) e 51 sindaci supplenti donna (contro i 95 uomini, il 34,9% del totale).
La Sicilia risulta essere la seconda regione in Italia per minor presenza femminile negli organi di amministrazione e controllo delle società controllate da pubbliche amministrazioni. Un’incidenza femminile maggiormente contenuta si registra solo in Calabria (19,8%). Mentre il Friuli Venezia Giulia è la regione con l’incidenza percentuale di donne maggiormente elevata a livello nazionale (36,3%).
In generale, nelle regioni meridionali si osservano valori percentuali inferiori alla media nazionale: l’unica eccezione è costituita dall’Abruzzo (31,9%); mentre Molise e Sardegna si dimostrano abbastanza in linea con la media italiana (rispettivamente 30,1% e 29,2%).
Dal 12 febbraio 2013 al 6 ottobre 2017 il dipartimento per le pari opportunità ha complessivamente avviato 331 procedimenti amministrativi  (di cui 15 attualmente in corso) nei confronti di altrettante società ricadenti nell’ambito di applicazione della normativa, la cui composizione dei consigli di amministrazione e collegi sindacali non risultava conforme al principio dell’equilibrio di genere.
Complessivamente più della metà dei procedimenti avviati (178) si sono conclusi prima dell’emanazione del secondo provvedimento di diffida da parte dell’autorità politica delegata per le Pari opportunità: in 62 casi l’adeguamento delle società è avvenuto prima del primo provvedimento di diffida e in 116 casi prima del secondo provvedimento di diffida. Risulta residuale il numero delle società che non hanno dato seguito ai provvedimenti di diffida diretti nei loro confronti. Infatti, soltanto in 11 casi si è verificata la decadenza dell’organo la cui composizione non rispettava l’equilibrio di genere.

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