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Messina – Aree pedonali per il commercio. La città senza programmazione

Messina – Aree pedonali per il commercio. La città senza programmazione

venerdì 10 Novembre 2017

La questione di via Dei Mille, in sospeso dal 2014, è approdata da pochi giorni in Consiglio comunale. I comercianti hanno chiesto interventi concreti all’Amministrazione Accorinti
 

MESSINA – Sostenuta dalla città, osteggiata dalla politica. L’isola pedonale permanente di via Dei Mille è da 14 anni al centro di un dibattito poco edificante, tanto che l’atto di modifica del Piano generale del traffico urbano, a cui è stata sempre subordinata la decisione, solo adesso approda in Consiglio comunale. La delibera, più volte rimaneggiata rispetto alla versione del 2014, è stata messa all’ordine del giorno della sessione che si è aperta martedì, ma non è detto che l’approvazione arrivi a breve.
 
Nel frattempo, con l’avvicinarsi delle festività natalizie ci si prepara comunque alla chiusura dell’arteria commerciale con allestimenti ancora una volta probabilmente provvisori e antieconomici per quei commercianti che in questi anni hanno investito in arredi e strutture che il 7 gennaio dovranno essere smantellate. “Ogni anno – ha detto Alberto Palella, presidente di Confesercenti – purtroppo si arriva quasi a ridosso delle festività senza attuare per tempo una pianificazione della chiusura al traffico delle aree, che invece risulta oltremodo importante sia per i commercianti che per tutti i messinesi”.
 
“La recente esperienza di Messina Street food fest – ha aggiunto – insegna che attraverso un’adeguata programmazione, una piazza o una strada possono diventare davvero luogo di aggregazione per migliaia di cittadini, mentre l’organizzazione di eventi e spettacoli e più in generale di attrattive per il pubblico, può contribuire a dare impulso all’imprenditoria delle aree interessate”.
 
Ci saranno nei prossimi giorni dei tavoli tecnici dove si discuterà delle varie iniziative che oltre via Dei Mille interesseranno anche piazza Cairoli. Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato sembrano, sulla pedonalizzazione, essere ormai sulla stessa linea delle associazioni di recente costituzione, nate a sostegno di un nuovo modo di vivere le aree urbane commerciali. Una battaglia ormai storica, per strutturare l’esperienza dell’isola pedonale di via Dei Mille, è quella di Millevetrine nata nel 2003 e di cui fanno parte 80 commercianti. “È stato il primo esempio di isola pedonale – ha ricordato il presidente Giambattista Arrigo – non calata dall’alto, ma scaturita da una naturale vocazione intercettata dai commercianti e accolta con entusiasmo dai cittadini. Ricordiamo la grande manifestazione a sostegno che coinvolse qualche anno fa anche artisti e intellettuali e la raccolta di 4 mila firme, segnali che dovevano accelerare una determinazione politica in questo senso, invece è successo altro”.
 
Alcuni consiglieri comunali, ma anche qualche associazione di categoria, dicendosi portavoce di stockholders, avversarono l’idea di un’isola permanente in via Dei Mille: meglio farne una sul viale San Martino, si disse, facendone anche la base dell’opposizione all’Amministrazione Accorinti che, con alcuni provvedimenti di Giunta, aveva tentato di anticipare i tempi della modifica del Pgtu, stoppata però dai ricorsi che cominciarono a fioccare.
 
Manca una visione – ha evidenziato Arrigo – un’idea progettuale che dia un ruolo al negozio specializzato, sempre più indebolito. Assistiamo alla desertificazione, alle continue aperture e chiusure di chi si improvvisa commerciante senza averne le competenze, mentre aprono le grandi superfici chiudono le botteghe tradizionali. La creazione di un centro commerciale naturale con via Dei Mille isola pedonale permanente, insieme ad alcune strade limitrofe fino a piazza Cairoli, potrebbe servire ad affrontare un mercato che cambia, senza perdere qualità ed identità. Parlo di un centro commerciale naturale reale, non creato solo per intercettare finanziamenti, ma che diventa modello per altre parti della città, realizzato attraverso un concorso di idee da lanciare tra gli architetti e un progetto sulle strategie di marketing territoriale che coinvolga la nostra Università”.
 
“Anche i commercianti – ha concluso – devono accettare l’idea che se vogliono essere competitivi, devono investire sull’innovazione e lo possono fare solo se si mettono insieme”.

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