Morto Termini. Viva Termini! - QdS

Morto Termini. Viva Termini!

Dario Raffaele

Morto Termini. Viva Termini!

martedì 05 Gennaio 2010

Il dopo Fiat. Investire in formazione per una riconversione.
Vocazione turistica. La Sicilia, in virtù delle sue risorse naturali, del clima, dei siti culturali ed archeologici è regione a vocazione turistica in primo luogo, quindi agricola.
Investimenti. Sono in tanti ad aver investito nell’Isola: da Antonio Mangia (Aeroviaggi), a sir Rocco Forte col suo Verdura Golf resort, per finire con Hamed al Hamed, nuovo proprietario della Perla Jonica.

Solo pochi giorni fa l’a.d. della Fiat Sergio Marchionne, con le sue parole, ha di fatto sancito la morte dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Ne è nato un corteo funebre fatto di accuse, lamentele e piagnistei più o meno ingiustificati.
Il morto era già in casa da qualche anno ma, anziché rimboccarsi le maniche e ricominciare da un’altra parte, si è preferito credere nel miracolo. Miracolo che non è arrivato.
Ora non c’è più tempo da perdere. Occorre mettere da parte ogni illusione legata all’industria pesante e puntare tutte le proprie fiches sulla più concreta “industria blu”, ovvero quella legata al comparto turistico.
 
“Svantaggio competitivo e stabilimento in perdita”, queste le parole di Marchionne che hanno rappresentato la pietra tombale per Termini Imerese: dal dicembre 2011 la produzione di automobili in Sicilia sarà dunque interrotta. Si riparta dunque dal turismo. Esempi di investimenti sul turismo in Sicilia ce ne sono tanti. Innanzitutto quello di Sir Rocco Forte che, con il suo Verdura Golf Resort, ha dato occupazione a circa 400 persone su un’area di circa 230 ettari. C’è poi l’acquisto per oltre 46 milioni di euro da parte del principe arabo Hamed Al Hamed del complesso turistico La Perla Jonica di Acireale. Il rampollo della famiglia reale di Abu Dhabi, è disposto ora ad investire ulteriori 40 milioni per trasformare la struttura in un hotel a 5 stelle di lusso, con grande beneficio per altre centinaia di persone che troveranno lavoro. Un altro esempio di impresa turistica di successo è quello di Antonio Mangia (che approfondiamo in un articolo a parte, nda), imprenditore originario di Geraci, a capo del gruppo imprenditoriale Aeroviaggi. Una storia, la sua, iniziata nel ‘62, all’indomani del diploma conseguito all’Istituto tecnico per il turismo “Marco Polo” di Palermo e che in pochi anni lo ha portato a gestire 14 strutture ricettive che occupano 180 dipendenti fissi e circa 800 stagionali.
Lo stesso si deve fare ora per l’aera di Termini Imerese (41 ettari di terreno). I circa duemila, fra dipendenti diretti e dell’indotto, che perderebbero il posto in caso di chiusura della Fiat, dovrebbero essere immessi in un processo formativo di riqualificazione verso questi settori, che costituiscono il futuro economico e sociale della nostra Isola. Il costo di tale processo, inferiore a quello che la Regione avrebbe sostenuto in caso di mantenimento dello stabilimento, immetterebbe sul mercato figure professionali di sicuro futuro.
Un punto da cui ripartire è sicuramente il turismo termale. Le acque delle terme di Termini Imerese sono conosciute sin dall’antichità, basta ricordare che furono citate dal poeta Greco Pindaro, il cui mito narra di Ercole che si immerse in queste acque dopo la lotta contro Erice. Lo stabilimento termale si trova all’interno del Grand Hotel delle Terme ma le acque e i servizi non sono sicuramente sfruttati per quelle che sono tutte le loro potenzialità.
Occorre fare dei 2.000 lavoratori dell’industria pesante (1.400 Fiat più 600 del resto dell’indotto) degli esperti del settore turistico. Investire in loro (la Regione potrebbe mettere sul piatto della bilancia i 400 milioni promessi qualche mese fa a Fiat) attraverso una formazione professionale più agile e orientata al mercato del lavoro. E se proprio ci fosse qualcuno non disponibile a questa riconversione si potrebbe applicare la soluzione Alitalia ai lavoratori della Fiat: 8 anni di ammortizzatori sociali all’80% dello stipendio. I volenterosi saprebbero quale soluzione adottare.

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