Crisi Tecnis, gravi preoccupazioni per lavoratori - QdS

Crisi Tecnis, gravi preoccupazioni per lavoratori

redazione

Crisi Tecnis, gravi preoccupazioni per lavoratori

martedì 12 Dicembre 2017

Natale con molte ombre per l’azienda che ha subito un sequestro di somme e quote di partecipazione. I sindacati chiedono un incontro per fare il punto della situazione

CATANIA – "Fare subito chiarezza sugli effetti dell’operazione della Dia di Salerno che ieri ha sequestrato somme e quote di partecipazione ad amministratori e rappresentanti della Tecnis. Confidiamo nell’azione della magistratura e riteniamo urgente un confronto con le parti competenti per dare certezze e risposte ai lavoratori". Lo affermano Franco Turri, segretario della Filca Cisl nazionale e Maurizio Attanasio, segretario della Cisl di Catania, dopo aver appreso dell’operazione "Porta Ovest", coordinata dalla Procura di Salerno, che sta interessando l’azienda catanese di costruzioni e una società subappaltatrice.
 
Un piano di rilancio appeso a un filo
 
"Non sarà un bel Natale per i lavoratori della Tecnis – aggiungono – e siamo fortemente preoccupati di quanto sta succedendo, perché temiamo si blocchi il percorso che doveva portare a presentare il piano di rilancio o di messa sul mercato dell’azienda, come prevede la "legge Marzano", come più volte discusso al ministero dello Sviluppo economico, e ribadito nell’ultimo incontro del 23 novembre".
 
Il rischio che si blocchino le opere in cantiere
 
"Ci preoccupa in particolare il destino che potranno avere quelle opere già in cantiere – spiegano i sindacalisti – il cui blocco potrebbe pregiudicarne il completamento e, quindi, avere ulteriori ricadute sui livelli occupazionali di un’azienda già pesantemente provata, i cui lavoratori attendono ancora spettanze arretrate".
 
Un incontro per chiarire il quadro della situazione
 
"Nell’attesa dell’azione degli organi inquirenti – concludono – ci attiveremo per incontrare le istituzioni competenti e gli amministratori straordinari e giudiziari, al fine di avere un quadro più chiaro di quanto sta avvenendo e, soprattutto, certezza di interlocuzione, perché temiamo che la vicenda possa arrecare un danno irreparabile al sistema infrastrutturale e dare un colpo mortale al tessuto socioeconomico dei territori coinvolti".
 

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