La corruzione avvelena anche la sanità - QdS

La corruzione avvelena anche la sanità

redazione

La corruzione avvelena anche la sanità

mercoledì 20 Dicembre 2017

Pratiche diffuse in tutta la Penisola, ma che interessano in particolar modo il Mezzogiorno e le periferie delle aree metropolitane

in collaborazione con ITALPRESS
 
ROMA – Oltre mezzo milione di famiglie italiane ha ricevuto almeno una volta richieste di denaro o altro per essere facilitate in occasione di ricoveri, interventi, visite mediche, e nel solo ultimo anno le famiglie vittime di corruzione in sanità sono state 107.000. Sono questi i dati di una recentissima indagine dell’Istat che ha sollevato il velo su pratiche diffuse ovunque, ma particolarmente nelle regioni del Mezzogiorno e nelle periferie delle aree metropolitane.
 
Lo hanno confermato quei 2,8 milioni di cittadini italiani che hanno dichiarato di conoscere personalmente qualcuno a cui sono stati chiesti denaro o regalie in cambio di un favore all’interno del sistema sanitario. Nel 69% dei casi a effettuare la richiesta è stato lo stesso medico, nel 10,9% un infermiere e nel 19,6% altro personale sanitario. Si tratta di episodi che in genere avvengono sul luogo di lavoro, di fronte a colleghi che assistono senza avere la forza di intervenire. Sarebbero infatti quasi 2 milioni le persone a cui è capitato di assistere a scambi illeciti sul luogo di lavoro, ma solo l’11,8% lo ha segnalato a un superiore e l’1,9% al responsabile anticorruzione, nominato in tutte le amministrazioni pubbliche in base alla Legge 190/2012.
 
Il progetto “Curiamo la corruzione” coordinato da Transparency international Italia, in partnership con Censis, Ispe Sanità e Rissc, finanziato nell’ambito della Siemens integrity initiative, ha rilevato come nell’ultimo anno il 25,7% delle Aziende sanitarie abbia vissuto al proprio interno almeno un episodio di corruzione, che in genere è stato affrontato in maniera appropriata, anche se il 51,7% delle strutture non ha ancora adottato adeguati Piani anticorruzione.
 
Che la corruzione sia un problema che non è ancora stato risolto, lo testimonia anche il monitoraggio effettuato da Transparency international, da cui risulta che nel 2017 sono comparse sui media nazionali 97 notizie su casi di corruzione in sanità.
 
In questo quadro disarmante si innesta il progetto “Curiamo la corruzione”, che ha l’obiettivo di aiutare il nostro Servizio sanitario nazionale a ridurre il livello di corruzione attraverso una maggiore trasparenza, integrità e responsabilità. Tra i risultati del progetto si segnalano l’attivazione di una piattaforma informatizzata per le segnalazioni di corruzione in dieci strutture e la ricezione di 37 segnalazioni da parte di 4 Asl pilota; il coinvolgimento nei percorsi formativi di 825 operatori, tra cui 300 dirigenti; la messa a disposizione della piattaforma “Chiedi” per garantire a tutti gli utenti un più immediato e agevole accesso alle informazioni; la realizzazione di poster rivolti al personale interno e al pubblico esterno da affiggere all’interno delle strutture; l’organizzazione dell’Integrity day, giornata nazionale annuale in cui riflettere sulla corruzione in sanità e l’elaborazione di raccomandazioni per una sanità più integra da parte di un Tavolo di stakeholders che lavorano nella sanità pubblica e privata.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017