Gaetano Armao al QdS: "La verità sull'Intesa Stato-Regione" - QdS

Gaetano Armao al QdS: “La verità sull’Intesa Stato-Regione”

Raffaella Pessina

Gaetano Armao al QdS: “La verità sull’Intesa Stato-Regione”

mercoledì 03 Gennaio 2018

L’assessore all’Economia illustra gli scenari futuri: “Presto altre modifiche”. “Apertura inaspettata del Governo nazionale verso la Sicilia”

PALERMO – È stata pubblicata venerdì 29 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale la Legge di Bilancio 2018 che contiene alcune modifiche all’Intesa Stato-Regione firmata dal precedente Governo Crocetta. Sulle novità abbiamo sentito l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, il quale ci ha spiegato che queste non saranno le sole modifiche illustrando gli scenari futuri in relazione ad un nuovo dialogo con Roma.
 
Assessore, cosa succederà adesso?
“Il Governo regionale preparerà una bozza contenente una serie di modifiche all’accordo e che sarà sottoposta al nuovo Governo nazionale, che verrà eletto il prossimo 4 marzo. Di certo non andremo con il cappello in mano, andremo invece con lo Statuto in mano per mostrare le nostre ragioni”.
 
L’assessore all’Economia ha comunque rilevato come il Governo Gentiloni abbia mostrato un’apertura inaspettata nei confronti delle richieste della Sicilia.
Quali sono le principali novità?
“Sono state accolte nella Legge di Bilancio le richieste del Governo siciliano di modifica dei vincoli sui prossimi esercizi causati dagli accordi conclusi dal precedente Governo regionale, come la proroga per l’approvazione del bilancio consolidato, con sospensione delle sanzioni meritate da chi ci ha preceduto. è l’effetto di un rinnovato dialogo che si è aperto tra Palermo e Roma, basato sulle ragioni della Sicilia e che ci consentirà di riaprire il negoziato in materia finanziaria. Sono state accolte dal Governo nazionale le richieste di modifica dei vincoli sui prossimi esercizi finanziari scaturenti dagli accordi conclusi dal precedente Governo regionale, che ci aveva lasciato in eredità vincoli gravosi frutto di scelte non sempre lungimiranti. In particolare, sono esclusi dal computo della riduzione della spesa corrente del 3% annuo gli oneri, a carico del Bilancio della Regione destinati ai liberi consorzi del relativo territorio di almeno 70 milioni di euro annui aggiuntivi rispetto al consuntivo 2016, previsti nell’accordo fra Governo e la Regione. Inoltre, sono state scomputate le spese sostenute dalla Regione per l’assistenza ai disabili gravi e gravissimi e in generale non autosufficienti, ad integrazione delle risorse erogate per tale finalità dallo Stato. Escluse le maggiori spese per il servizio del debito sostenute nel 2017 rispetto all’anno 2016 derivanti dalla rimodulazione dei mutui effettuata nel 2015, nonché le spese per le quote interessi delle anticipazioni di liquidità”.
 
Quali impegni dovrà rispettare la Sicilia?
“Sempre nel bilancio nazionale è previsto che “dal 2018 al 2022 la Regione siciliana si impegna a riqualificare la propria spesa attraverso il progressivo aumento degli investimenti incrementando gli impegni complessivi per gli investimenti in misura non inferiore al 2 per cento per ciascun anno rispetto all’anno precedente”.
E proprio in quest’ultima norma Armao ha spiegato che è stato ottenuto un altro risultato importante: “Nell’ipotesi dell’insediamento del Governo regionale successivamente alla scadenza del 30 settembre 2017 prevista per l’approvazione del bilancio consolidato 2016, il termine per l’approvazione dei documenti contabili e l’applicazione delle relative sanzioni è rinviato al 31 marzo 2018”.
 
Armao ha poi sottolineato l’importanza del ruolo svolto da Stefania Prestigiacomo, prima firmataria di un emendamento di Forza Italia, approvato in commissione Bilancio alla Camera, con il quale ha ottenuto la soppressione dei commi dal 510 al 512 che prevedevano la spending review per la Sicilia.

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