Regione, ddl per recepire legge Madia su precari - QdS

Regione, ddl per recepire legge Madia su precari

Raffaella Pessina

Regione, ddl per recepire legge Madia su precari

giovedì 11 Gennaio 2018

L’Intesa con Roma, però, obbliga la Sicilia a farla propria in toto. L. 124/2015 prevede anche il riordino delle partecipate

PALERMO – I deputati regionali di Forza Italia Tommaso Calderone e Giuseppe Milazzo hanno presentato all’Ars un disegno di legge volto al recepimento da parte della Regione Sicilia della legge Madia. “Il ddl – dice Calderone – mira a stabilizzare definitivamente la situazione dei precari utilizzati dagli Enti Locali della Regione Siciliana. La ricetta è chiara: recepire il Decreto legislativo Madia, adeguandolo alla situazione Siciliana. In questa logica, vengono corrette le storture contenute nell’art. 3 della Legge regionale 27/2016”.
 
L’obiettivo del ddl è quello di valorizzare le professionalità del personale precario e ridurre il ricorso ai contratti a termine e per autorizzare gli enti locali della Regione siciliana – per il triennio 2018/2020 – ad attivare le procedure selettive riservate sia ai titolari di rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato (contrattisti), sia al personale Asu, utilizzati dagli enti stessi. “La prerogativa è che alla data di pubblicazione dei bandi di selezione, i beneficiari abbiano maturato almeno tre anni di servizio alle dipendenze dell’amministrazione che emana il bando – come previsto dal decreto Madia”.
 
A dire il vero il recepimento della legge nazionale n. 124 del 7 agosto 2015 (cd Legge Madia) è stato già stabilito nell’accordo tra lo Stato e la Regione siciliana in materia di finanza pubblica, firmato il 20 giugno 2016 dall’allora Governatore Rosario Crocetta. In particolare, la Regione si è impegnata fino al 2020 per riqualificare la spesa regionale a recepire in toto la legge n.124, così come previsto al punto 3, comma “a” dell’Accordo. Inoltre al comma “c” del punto 3 si specifica il recepimento dei principi contenuti nell’articolo 8 della stessa legge sulla riorganizzazione della struttura amministrativa della Regione, “Al fine di ottenere una riduzione degli uffici e del personale destinati ad attività strumentali; il rafforzamento della gestione unitaria dei servizi strumentali, attraverso la costituzione di uffici comuni; il riordino degli uffici e degli organismi al fine di eliminare duplicazioni o sovrapposizioni di strutture e funzioni”.
 
In parole povere le attività strumentali sono anche i servizi forniti dalle partecipate, quindi la legge Madia prevede una razionalizzazione delle stesse. Inoltre al punto “f” dell’accordo si prevede il recepimento dei principi in materia di dirigenza pubblica previsto all’articolo 11 della legge n.124 e soprattutto al punto “h” l’attuazione delle norme di semplificazione delle procedure amministrative previste agli articoli 2, 3 e 4 della legge Madia. Quindi il recepimento della legge nazionale va ben oltre la stabilizzazione del personale precario negli Enti Locali, ma prevede una serie di altri interventi sulla pubblica amministrazione per riformare tutto il settore.

Ad oggi l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao ha ottenuto alcune proroghe in merito all’intesa Stato Regione del 2016 ed ha espresso l’intenzione di presentare una bozza di modifica dell’accordo stesso, da sottoporre al più presto al Governo nazionale. Sulla necessità di realizzare comunque le riforme il Presidente della Regione Nello Musumeci è stato chiaro spiegando nel corso del suo intervento all’Ars sulle dichiarazioni programmatiche del governo che bisogna: “Realizzare un programma di riforme che consenta di strutturare la macchina economica e burocratica affinché l’ente Regione non rimanga un problema tra i problemi ma divenga il motore di crescita e di sviluppo del territorio e realizzi uno standard di benessere diffuso”.
 
Questo anticipa che nella trattativa per modificare i punti dell’ormai famoso accordo Stato Regione, difficilmente l’attuale Governo regionale chiederà di modificare il recepimento della legge n. 124. Anzi in un certo senso il Presidente Musumeci lo ha superato dichiarando in Aula che “Le responsabilità politiche” delle emergenze siciliane “andranno accertate, e questo lo faranno anche i singoli assessori e i dirigenti degli assessorati, direttori che presto sostituiremo, con una rotazione che riguarderà il 50% di loro”.

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