Incendi, per evitare nuovi disastri la Regione prova a giocare d'anticipo - QdS

Incendi, per evitare nuovi disastri la Regione prova a giocare d’anticipo

Rosario Battiato

Incendi, per evitare nuovi disastri la Regione prova a giocare d’anticipo

sabato 13 Gennaio 2018

Il governo regionale ha previsto l’impiego dei circa 22 mila operai forestali già dal mese di aprile. Secondo i Verdi nel 2017 tra boschi distrutti, soccorsi e ripristino “bruciati” 820 mln

PALERMO – L’obiettivo primario è quello di evitare il grande fuoco dell’anno scorso, quando il sistema antincendio isolano venne attaccato duramente anche dalla Protezione civile nazionale che aveva ribadito le responsabilità della Regione, sancite dalla legge quadro n. 353 del 2000, in ben tre richiami inviati all’ex presidente Crocetta.
 
Musumeci dovrà organizzare in tempo la complicata macchina isolana, pretendere un’adeguata opera di prevenzione e manutenzione, e, in altri termini, gestire in maniera ottimale l’esercito di oltre 22 mila addetti forestali (poco più di un migliaio a tempo indeterminato). In caso di fallimento si possono già prevedere i soliti danni incalcolabili: un rapporto dei Verdi ha stimato in 820 milioni di euro il prezzo pagato lo scorso anno, considerando il patrimonio andato a fuoco nell’Isola, il costo degli spegnimenti e il costo per il ripristino della situazione.
 
Il neo governatore vuole arrivare preparato all’appuntamento con la stagione dei fuochi. Alla fine di dicembre Palazzo d’Orleans ha dato il via libera a tre mesi di esercizio provvisorio per l’anno in corso. Tra le norme inserite nell’agilissimo ddl – appena sei articoli – ci sono le indicazioni sull’utilizzo dei forestali per l’emergenza incendi.
 
Si tratta, ha spiegato Musumeci in occasione della presentazione del provvedimento, dell’unico atto di indirizzo che consiste, come riportato dal Quotidiano La Sicilia, nel tirare fuori i forestali “dal bilancio in dodicesimi, come spesa inderogabile e urgente, per potere utilizzare le squadre antincendio e gli operai per realizzare i viali antifuoco già ad aprile, senza aspettare il bilancio definitivo”.
 
Una posizione condivisa dai sindacati che nei giorni scorsi hanno salutato positivamente il ddl sull’esercizio provvisorio con le somme per l’utilizzo dei forestali nell’antincendio. La Flai Cgil Sicilia si è spinta ancora oltre: “l’obiettivo deve essere adesso fare partire quest’anno la campagna senza ritardi. Per questo chiediamo che vengano subito avviati tutti i lavoratori necessari a svolgere le attività previste nella programmazione, anche con l’utilizzo delle risorse finanziarie non spese nel 2017”.
 
Per Tonino Russo, della segreteria regionale Flai, è necessaria, sia nel comparto della manutenzione che nell’antincendio, la “continuità lavorativa, senza spezzettamenti e di prevedere che i lavoratori con garanzia di 151 giornate impiegati nel servizio antincendio possano svolgere tutte le giornate alle dipendenze del Comando Corpo Forestale”. Il problema è evidentemente numerico: attualmente sono poco più di un migliaio gli operai forestali a tempo indeterminato, poi ce ne sono circa 5.300 che fanno 151 giornate all’anno, quasi 10 mila che ne fanno 101, e il resto, circa 6 mila, che ne fa solo 78.
 
Il progetto è ambizioso anche se in molti hanno già provato a mettere ordine senza particolare successo. L’affare, insomma, resta una matassa ingarbugliata. Tuttavia Musumeci non si potrà tirare indietro.
 
A livello nazionale, intanto, molto è cambiato negli ultimi anni – dal 2017 ormai il Corpo forestale nazionale è stato assorbito nell’Arma dei carabinieri per effetto della Legge Madia – mentre lo scorso 29 dicembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo in attuazione della legge di riforma del sistema nazionale della protezione (legge 16 marzo 2017, n.30) che, tra le altre cose, migliora la “definizione delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nell’ambito del servizio di protezione civile, quale componente fondamentale”.

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