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Catania – Da Stazione a Bicocca sottoterra, Rfi avvia i sondaggi geologici

Melania Tanteri

Catania – Da Stazione a Bicocca sottoterra, Rfi avvia i sondaggi geologici

martedì 23 Gennaio 2018

L’ex assessore Bosco: “Verrà demolita e ricostruita parte non storica degli archi”

CATANIA – Un cartello posizionato alla stazione centrale annuncia l’avvio dei sondaggi. La Rete ferroviaria italiana, stando alla comunicazione esposta al pubblico, ha dunque iniziato ad avviare le attività preliminari per interrare l’infrastruttura di piazza Giovanni XXIII, e per procedere al raddoppio ferroviario fino a Bicocca.
 
Una necessità di Rfi che, negli anni passati, aveva scatenato polemiche e opposizioni da parte delle amministrazioni comunali, prima quando sindaco era Raffaele Stancanelli e, in seguito, con Enzo Bianco, che si erano opposti al progetto iniziale che prevedeva lo sventramento di un intero quartiere, nei pressi di piazza Castello Ursino e il passaggio, sopra gli archi della Marina, di una notevole quantità di treni. Un tira e molla che si è concluso con la decisione di “deviare” sotto il porto parte del tracciato, proprio per evitare di incidere negativamente sul centro storico della città.
 
Variante alla quale, adesso, sembra si sia iniziato a lavorare, a cominciare dai sondaggi geologici necessari per procedere con i lavori. Il cartello che campeggia alla stazione centrale non lascia dubbi. Come conferma l’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Catania ed ex assessore regionale alle infrastrutture, Luigi Bosco. “Si tratta della progettazione, come da variante approvata in fase studio di fattibilità durante il mio assessorato comunale – spiega l’ingegnere. Si passa dentro il porto, erodendo solo 50 metri di bacino – prosegue. Questo comporterà la demolizione e ricostruzione della parte non storica degli archi della Marina – aggiunge – ma il bacino del porto è intaccato solo per 50 metri”.

L’interramento della stazione di Catania Centrale non ha obiettivi di carattere trasportistico, ma di riqualificazione ambientale ed urbanistica e, come si legge su Mobilita.org, consiste nella realizzazione di una nuova stazione posta in galleria artificiale al di sotto del sedime dell’attuale impianto. Gli impianti merci e di manutenzione della stazione verranno riallocati presso il nuovo polo manutentivo e intermodale di Bicocca, liberando così ampie zone nell’ambito dell’area urbana di Catania.

Qualcosa, dunque, si muove, e non solo a livello di infrastrutture. Da parte dell’amministrazione comunale, infatti, è stato avviato un concorso proprio per la progettazione del Waterfront nella porzione di città che verrà “liberata” con l’interramento dei binari. Si tratta di una lunga lingua di terra che va da piazza Europa fino al Faro Biscari per progettare il quale, il Comune di Catania e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale hanno condiviso la necessità di dotarsi di uno strumento di pianificazione di massima, a livello di masterplan, che identifichi le principali componenti urbanistiche, paesaggistiche, architettoniche e funzionali dell’area che va da Piazza Europa sino alla zona sud del faro Biscari, passando per piazza dei martiri e la Cementeria.
 
“In tale ampia fascia, infatti – si legge nel lungo comunicato inviato da Palazzo – ricadono i principali nodi e punti di contatto fra la rete ferroviaria esistente ed il Porto con la città. L’area di integrazione porto/città, costituita dalla zona fra piazza dei Martiri sino al faro Biscari/Cementeria, rappresenta un ‘disordine’ urbano discontinuo. Aree industriali dismesse, aree residenziali degradate, vuoti pubblici, infrastrutture ferrate di tipo territoriale, hanno la necessità di essere coerentemente “messe a sistema” con i criteri di una disciplina pianificatoria che non sia rivolta soltanto alla esigenza strettamente urbana, bensì alla dimensione metropolitana e di grande scala”. Da qui l’idea del concorso internazionale con lo scopo di individuare “la soluzione metodologica più appropriata per la rigenerazione urbanistica dell’area, attraverso un Masterplan”.

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