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Cannabis per scopi terapeutici. Ecco come funziona in Sicilia

redazione

Cannabis per scopi terapeutici. Ecco come funziona in Sicilia

sabato 27 Gennaio 2018

La lr 84/14 ha disciplinato l’uso dei medicinali cannabinoidi nell’Isola. L’Asp Ragusa al momento ha in cura 4 pazienti e anche a Catania è possibile fare la richiesta.Come accedere?

PALERMO – È quasi giunta al quarto compleanno la delibera numero 83 del 26 marzo 2014 sull’erogazione dei medicinali e dei preparati galenici a base di cannabinoidi. Su proposta dell’allora assessore alla Salute Lucia Borsellino, la giunta regionale dava il via libera all’uso della cannabis per fini terapeutici.
 
Come specificato dalla delibera, possono essere sottoposti al farmaco tutti quei pazienti che non rispondono a valida alternativa terapeutica. Dunque, si tratta di “esigenze particolari che giustificano il ricorso al medicinale non autorizzato”. Si tratta perlopiù di pazienti affetti da spasticità associata a dolore, dolori neurogeni, nausea e vomito da chemioterapia, radioterapia, Hiv, anoressia, ipertensione nel glaucoma resistente alle cure convenzionali, riduzione dei movimenti involontari del corpo, sindrome di Gilles de la Tourette, sclerosi multipla e sclerosi laterale amiotrofica.
 
In questi casi, il medico curante attiva la procedura per l’importazione della specialità medicinale: a tal fine, è richiesto l’invio al ministero della Salute di una documentazione dalla quale risultino specificate le generalità del paziente, il nome del medicinale, il consenso informato del paziente ad essere sottoposto alla terapia e la dichiarazione di utilizzazione del medicinale sotto la propria diretta responsabilità.
 
Il trattamento terapeutico non potrà essere superiore ai trenta giorni. Le preparazioni di sostanze vegetali a base di cannabis possono essere prodotte dietro prescrizione medica da rinnovarsi volta per volta.
 
La delibera altresì dispone per i casi in cui l’inizio del trattamento avviene nelle strutture ospedaliere: in questi casi, i medicinali cannabinoidi sono acquistati dalla farmacia della struttura e posti a carico della stessa. Il paziente può proseguire il trattamento in ambito domiciliare, sulla base della prescrizione del medico della struttura ospedaliera che lo ha in cura. In questi casi, la fornitura del medicinale è assicurata dalla struttura ospedaliera in questione, sul cui bilancio graverà la relativa spesa. Dunque, nessun costo grava sul paziente che può beneficiare della sostanza, poiché tutto è già a carico del servizio sanitario.
 
La delibera pone tra gli obiettivi anche il monitoraggio del consumo sul territorio regionale dei medicinali cannabinoidi, con particolare riguardo al numero di pazienti trattati ed alla relativa spesa. Inoltre, si invita alla valutazione della possibilità di contenimento dei costi attivando convenzioni o specifici progetti pilota con centri e istituti nazionali autorizzati alla produzione o alla preparazione dei medicinali cannabinoidi.
 
Inoltre, la delibera punta anche alla diffusione della conoscenza delle evidenze scientifiche più aggiornate sull’efficacia e sicurezza dei trattamenti con medicinali cannabinoidi, anche attraverso una specifica informazione ai medici ed ai farmacisti.
 
L’onere della spesa per i medicinali importati su richiesta del medico curante non deve gravare sui fondi pubblici, a meno che l’acquisto venga richiesto da una struttura ospedaliera per l’impiego in ambito ospedaliero. In questo caso, fatti salvi i vincoli di bilancio e quelli eventualmente posti dalla normativa regionale, l’azienda ospedaliera potrà fare gravare la relativa spesa nel proprio bilancio, al pari dei farmaci in commercio in Italia e degli altri beni per lo svolgimento delle prestazioni di assistenza sanitaria.
 

 
Giuseppina Rizza, Asp Ragusa: “Farmaco solo a chi non risponde a terapie convenzionali”
 
PALERMO – Le prime richieste da parte dei pazienti sono pervenute presso le unità di Ragusa. Giuseppina Rizza, la responsabile dell’area farmaceutica dell’Asp iblea, ci ha spiegato le procedure mediante cui le richieste vengono prese in carico e vengono soddisfatte.
 
Quali sono i pazienti che possono accedere al trattamento?
“Possono accedere i pazienti che hanno patologie particolari, soprattutto di tipo doloroso. Si tratta perlopiù di patologie severe come dolore nervoso, episodi intensi di vomito e nausea conseguente alla chemioterapia nei pazienti oncologici, sindromi dolorose legate all’Aids. Il farmaco può essere somministrato solo ai pazienti che non rispondono alle terapie convenzionali. Quindi, lo specialista prescrittore deve fare attenzione all’idoneità del paziente ad affrontare la terapia.
Dall’introduzione della normativa, la prima richiesta ci è arrivata da una paziente che per la prescrizione specialistica si affidava ad un medico di Siracusa e fino a quel momento prendeva il prodotto a pagamento dall’Emilia Romagna. Abbiamo spiegato alla paziente che se fosse stata presa in carico da un medico della nostra struttura, avrebbe ottenuto il farmaco in modo gratuito. Quindi, al fine dell’adozione della normativa, la richiesta è arrivata direttamente dal paziente. Al momento seguiamo quattro pazienti”.
 
Quali sono le modalità di accesso e i tempi di attesa?
“Il paziente deve essere preso in carico da un medico della nostra struttura per poter accedere. Nel momento in cui il piano terapeutico viene compilato i tempi di attesa sono molto brevi. Nel giro di tre o quattro giorni riusciamo a preparare le capsule.
Al momento però siamo senza sostanza. Vi è un accordo tra il ministero della Salute e quello della Difesa per la produzione di cannabis. A causa dell’incremento della richiesta a livello nazionale, la produzione del ministero della Difesa è risultata insufficiente e si sta dunque provvedendo all’importazione dall’estero. Ad ogni modo, abbiamo coperto le richieste dei quattro pazienti presi in carico. Solo se si presentasse una nuova richiesta probabilmente si dovrebbe aspettare un po’ di più”.
 

 
Solo una richiesta all’Asp di Catania
 
CATANIA – Anche a Catania è possibile usufruire dei farmaci a base di cannabis. La richiesta è però abbastanza contenuta, come spiega Franco Rapisarda, il direttore del dipartimento del Farmaco dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania.
 
Quante richieste sono arrivate dall’introduzione della normativa?
“Abbiamo subito recepito la delibera, ma non abbiamo avuto molte occasioni di preparare e somministrare il farmaco a base di cannabis. Infatti, abbiamo ricevuto solo una richiesta da parte di un paziente che abbiamo seguito per un breve periodo, poi però ne abbiamo perso le notizie. Dopodiché, nessun altro paziente ha espresso richiesta di ricevere medicine a base di cannabis, ma saremmo capaci di rispondere”.
 
Quali sono i pazienti che possono accedere e quali sono i tempi di attesa?
“Possono accedere i pazienti che non rispondono ad altre cure, così come previsto dalla delibera. Nel giro di qualche giorno siamo capaci di preparare il farmaco ed evadere la richiesta”.

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