Pietro Grasso: "Sì a ripristino tetto stipendi al Senato" - QdS

Pietro Grasso: “Sì a ripristino tetto stipendi al Senato”

Raffaella Pessina

Pietro Grasso: “Sì a ripristino tetto stipendi al Senato”

martedì 13 Febbraio 2018

Il leader di LeU in conferenza stampa ieri a Palazzo dei Normanni.“Irrituale a Camere sciolte, ma è possibile valutare”

PALERMO – Conferenza stampa ieri a Palazzo dei Normanni del leader di LeU, Pietro Grasso, che ha sparato a zero sui suoi avversari alle elezioni nazionali. Numerosi gli argomenti affrontati con la stampa presente, in particolare il tetto agli stipendi del personale del Senato e la questione morale su politici e dirigenti. “Abbiamo bisogno di dirigenti politici al di sopra degli interessi di parte e di fazioni e di uomini che incarnino il rispetto delle leggi e della legalità. Solo così si riconquista la fiducia dei cittadini – ha detto Grasso – ho già in animo inoltre di convocare il Consiglio di presidenza del Senato per attuare, se ci sono le condizioni, ancora una volta il tetto agli stipendi per il personale”.
 
Grasso ha inoltre spiegato che “Non c’è un ritardo, è una pausa prevista dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla base di eventuali e rinnovate esigenze. Certo adottare questo provvedimento a Camere sciolte è irrituale – ha concluso Grasso, ma penso che il Consiglio di presidenza del Senato, così come quello della Camera, possano valutare le reintroduzione dei tetti”. Sulle polemiche nell’Isola attorno alla reintroduzione dei tetti agli stipendi del personale dell’Ars, scaduti il 31 dicembre scorso e oggetto di trattative tra la Consiglio di presidenza di Palazzo dei Normanni, il leader di LeU ha voluto chiarire come il “collegamento tra il Senato e l’Assemblea siciliana non trova conferme nelle sentenze della Corte costituzionale anche se previsto nello Statuto autonomo, e dunque non è riconosciuto dalla Corte”.
 
Una questione a lungo dibattuta quella dei tetti agli stipendi, affrontata già dalle prime sedute della 17ma legislatura. Come si ricorderà fu proprio il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè a porre la questione del ripristino o meno degli stipendi, convocando un tavolo di trattative con le sette sigle dei sindacati interni all’Ars. Trattative che non si sono ancora concluse e il cui prossimo incontro è previsto per domani. Grasso ha dipinto la situazione politica: “Il M5s è in una fase di mutazione genetica, tende a rassicurare chiunque. Da presidente del Senato – ha detto Grasso – ho verificato le posizioni ondivaghe del M5s sulle unioni civili, sullo Ius soli, su euro sì euro no. Non c’è chiarezza”.
 
“Il Pd non appare più di sinistra – ha aggiunto – lo ha dimostrato con atti di governo e parlamentari. Si è tentato di creare un dialogo, Pisapia ci ha messo un anno e poi addirittura ha abbandonato la politica”. “Noi abbiamo un progetto di sinistra – ha aggiunto Grasso – confidiamo nei delusi dal Pd e nei tanti caduti nell’indifferenza e nella rassegnazione”. Grasso ha spiegato a quale bacino elettorale LeU pensa di attingere: “Confidiamo sui delusi del Pd, su coloro che si astengono, nella speranza che si sveglino dal torpore e partecipino alle elezioni. Puntiamo anche su quella parte di elettori del Movimento cinque stelle di sinistra che, indignati, hanno aderito alla protesta votando però per il M5s. Il nostro – ha aggiunto il presidente del Senato – è un progetto valido per potere ricostruire la sinistra progressista ed è aperto a chiunque condivida questi valori”. “Antimafia, legalità, lotta alla corruzione, sicurezza dei cittadini devono essere al primo posto della politica con la P maiuscola”.
 
Grasso ha detto di non voler prendere lezioni né da Salvini né da Renzi: “Ho fatto per 43 anni il magistrato so cosa significa gestione della sicurezza dei cittadini”.

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