ROMA – Approda in Gazzetta Ufficiale, la n. 14, il concorso per il reclutamento a tempo indeterminato del personale docente precario già abilitato nella scuola secondaria di primo e secondo grado, come previsto dalla Legge 107/2015 e dal decreto legislativo n. 59 del 13 aprile scorso sul nuovo reclutamento: il bando, che completa le informazioni contenute nel decreto ministeriale n. 995, pubblicato in G.U. il 9 febbraio scorso, contiene tutte le informazioni utili alla presentazione delle domande, ai requisiti utili per parteciparvi, all’espletamento del concorso e alla composizione delle commissioni.
Le candidature potranno essere prodotte dalle ore 9.00 di martedì 20 febbraio sino alle 23.59 del 22 marzo prossimi, esclusivamente on line attraverso il sito dedicato. L’accesso rimane riservato ai docenti in possesso di abilitazione, compresi quelli di ruolo, e consentirà agli abilitati inseriti entro il 30 maggio 2017 nelle Graduatorie ad esaurimento o nella seconda fascia delle Graduatorie d’istituto di collocarsi nelle nuove graduatorie di merito regionali previste dalla Legge di riforma 107/2015.
Per quanto riguarda lo svolgimento del concorso, riassume il Miur, “le aspiranti e gli aspiranti insegnanti che sosterranno una prova orale (il punteggio massimo è di 40 punti) saranno inseriti in una graduatoria di merito, anche in virtù del punteggio derivante dai titoli posseduti e dal servizio pregresso (massimo 60 punti). Le docenti e i docenti vincitori del concorso per l’immissione in ruolo dovranno poi superare con una valutazione positiva un anno di formazione e di tirocinio. Nel corso di questo anno la loro attitudine all’insegnamento verrà valutata anche con visite in classe”.
Lo studio legale Anief ribadisce che il concorso prevede delle esclusioni illegittime di diverse categorie di precari regolarmente abilitati. è intervenuto sull’argomento Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “L’esclusione a priori di tanti abilitati o abilitandi non è giustificabile. Come non si comprende per quale motivo chi ha conseguito il titolo dopo il 30 maggio scorso debba rimanere fuori. Quella che doveva essere una ‘Fase transitoria’, riservata in primis a tutti gli abilitati, per consentire una valutazione non selettiva e una serena valutazione corretta di tutto il servizio prestato, anche quello su sostegno, finalizzata all’inserimento nelle graduatorie regionali di pre-ruolo, sta diventando l’ennesimo motivo di disputa gratuita. Lo stesso errore è stato fatto con le tabelle di valutazione dei titoli. E ancora una volta la colpa del contenzioso non potrà essere ascritta al sindacato che ha il precipuo compito di difendere i lavoratori, ma ad una amministrazione scolastica che non vuole applicare le più elementari norme sul diritto”.