Dall'elettrodotto Sorgente-Rizziconi" una mano alla scienza - QdS

Dall’elettrodotto Sorgente-Rizziconi” una mano alla scienza

redazione

Dall’elettrodotto Sorgente-Rizziconi” una mano alla scienza

martedì 06 Marzo 2018

Sicilia avanguardia in Europa per lo studio dell’avifauna grazie al monitoraggio del gestore della Rete elettrica nazionale

Tre anni di osservazione che hanno permesso di monitorare con accuratezza il passaggio degli uccelli lungo una delle principali rotte migratorie tra l’Europa e l’Africa e giungere a risultati di grande valenza scientifica, oggi a disposizione di tutti. Grazie a due speciali ‘sentinelle’ – sofisticati radar in grado di catturare immagini giorno e notte e in ogni condizione meteorologica – poste una sul lato siciliano e l’altra su quello calabro dello Stretto di Messina, è stato infatti possibile mappare con estrema precisione gli spostamenti di rapaci, cicogne e altre specie avifaunistiche che sorvolano l’area tra Scilla e Cariddi: oltre 110 mila transiti registrati, con un patrimonio unico di dati raccolti, preziosissimo ai fini dello studio degli uccelli e quindi per il mondo accademico e la ricerca scientifica internazionale.
 
A installare nel 2015 i due tecnologici occhi elettronici a Serro (Messina) e Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria), lungo la “Sorgente-Rizziconi” è Terna. L’esigenza del gestore della rete elettrica nazionale era quella di verificare, su richiesta del Ministero dell’Ambiente, che la nuova infrastruttura – l’elettrodotto da primato realizzato da Terna con un investimento di oltre 700 milioni di euro e che unisce la Sicilia alla Calabria e quindi all’Europa, grazie al più lungo cavo sottomarino a corrente alternata al mondo – non interferisse in alcun modo con il passaggio di milioni di uccelli migratori sullo Stretto di Messina.
 
L’attento e costante monitoraggio condotto da Terna in collaborazione con l’associazione scientifica Ornis italica – confermato dagli ornitologi che hanno eseguito controlli e verifiche anche a terra – ha dimostrato che in oltre tre anni di osservazioni non sono avvenute collisioni dell’avifauna con la linea elettrica che collega la Sicilia con la terraferma.
 
Circa 115 mila uccelli sono transitati lungo quella che viene considerata una delle tre principali rotte migratorie tra l’Europa del nord e l’Africa sub-saharina, senza entrare in contatto con un’opera strategica e fondamentale per il sistema elettrico nazionale.
I dati raccolti – eccezionali per quantità e qualità e tutti consultabili sul sito di Terna – hanno consentito agli esperti di comprendere, per la prima volta, che gli uccelli migratori evitano la nebbia e le nuvole a causa della scarsa visibilità. Inoltre, che alcune specie alterano il proprio volo per sfruttare le correnti d’aria ascensionali (le cosiddette termiche) o il variare della massa del terreno. Nello specifico sono stati registrati 70 mila sorvoli nel periodo di migrazione primaverile e 45 mila in quello autunnale. Le specie osservate con maggiore frequenza sono il falco pecchiaiolo, il falco di palude, il nibbio bruno e, tra i non rapaci, il gruccione.
 
Contemporaneamente, è stato condotto uno studio sui dissuasori dell’avifuana (dispositivi che rendono le linee elettriche più facilmente percettibili dagli uccelli in volo) con monitoraggi giornalieri sotto le nuove linee elettriche, che ne hanno confermato l’efficacia e l’utilità. Terna, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale a salvaguardia degli ecosistemi dei territori su cui insiste con i propri elettrodotti, ha già installato su tutto il territorio nazionale circa 15.000 dissuasori, evitando il rischio di collisione.
I radar per il monitoraggio degli uccelli si sono rivelati strumenti più efficaci dei comuni gps e hanno permesso di catturare ogni momento con precisione, 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana, e indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. L’uso dei radar per ottenere informazioni su vasta scala sulle migrazioni di uccelli, pipistrelli e insetti, si sta diffondendo in tutto il mondo: Terna ha fatto da apripista con il suo innovativo progetto nello Stretto di Messina, a conferma dell’approccio dell’azienda alla sostenibilità e l’attenzione alle esigenze della comunità locale e dell’ambiente, imprescindibile nella pianificazione di nuovi progetti infrastrutturali.
 
L’utilizzo di questa nuova tecnologia apre diversi scenari: se da un lato può contribuire a individuare nuove rotte migratorie da salvaguardare, dall’altro diventa strumento di aiuto anche per combattere il bracconaggio. L’elettrodotto “Sorgente-Rizziconi” da questo punto di vista è innovativo non soltanto dal punto di vista tecnologico per la trasmissione dell’energia elettrica, ma anche in termini di biodiversità: grazie ai sensori installati, Terna utilizza, infatti, questa infrastruttura anche come dissuasore del bracconaggio.
Il prossimo passo, inoltre, potrebbe essere la condivisione dei video sottomarini per lo studio della fauna marina. Se integrata con software per l’analisi di grandi set di dati, o con l’intelligenza artificiale per l’automatizzazione del riconoscimento delle specie, questa tecnologia può portare a nuove e approfondite conoscenze.
 
Un approccio innovativo di grande interesse per biologi, entomologi, ornitologi e meteorologi, ma anche per le aziende che gestiscono elettrodotti, parchi eolici, aeroporti e infrastrutture simili.
 
Tutti i dati sono disponibili su www.terna.it/it-it/sostenibilità.aspx
 

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