Rinnovabili: la Sicilia ancora indietro - QdS

Rinnovabili: la Sicilia ancora indietro

Rosario Battiato

Rinnovabili: la Sicilia ancora indietro

giovedì 08 Marzo 2018

L’ultimo rapporto Gse piazza il nostro Paese ai primi posti per consumi di energia da fonti pulite. La Sicilia ha superato l’esame 2016, ma l’obiettivo Ue per il 2020 è ancora distante

PALERMO – Terzo posto in Europa per consumi energetici alimentati da fonte rinnovabile che equivalgono a circa l’11% dell’energia verde consumata nell’Unione europea. Il profilo energetico dell’Italia, delineato nel report Gse “Fonti rinnovabili in Italia e in Europa, verso gli obiettivi al 2020”, si conferma sostenibile, registrando inoltre una quota complessiva di consumi energetici da rinnovabili pari al 17,4% (17,04 in Europa), con punte nel settore elettrico (34%) e buone prestazioni anche nel termico (18,8%) e nel settore dei trasporti (7,24%). Numeri che hanno permesso all’Italia, già nel 2016, di superare gli obiettivi fissati al 2020 in termini di consumi finali lordi sul totale mentre sulla quota Fer nei trasporti, anche se il Belpaese ha registrato un dato superiore alla media comunitaria, c’è ancora da lavorare, visto che soltanto due Paesi (Svezia e Austria) hanno già raggiunto la quota prevista.
 
L’Italia vola per merito dell’impegno di molte Regioni che hanno già raggiunto e superato anche gli obiettivi previsti per il 2020, ma tra queste non c’è la Sicilia che continua a faticare per restare in scia e rispettare i target presi in vista della scadenza comunitaria.
È stato il Decreto 15 marzo 2012 del Ministero dello Sviluppo economico (c.d. decreto Burden sharing) a individuare gli obiettivi che “ciascuna Regione e Provincia autonoma – si legge sul report del Gse – deve conseguire entro il 2020, ai fini del raggiungimento dell’obiettivo nazionale, in termini di quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili”. Rispetto all’obiettivo nazionale non sono considerati i consumi di biocarburanti per i trasporti, in quanto pianificati a livello nazionale, e le importazioni di energia rinnovabile da altri Stati. Le richieste rivolte alle Regioni hanno riguardato, pertanto, il rapporto tra consumi finali lordi di energia da fonti rinnovabili e i consumi finali lordi complessivi di energia.
 
Il quadro complessivo, aggiornato al 2016, vede il Nord Italia raggiungere complessivamente 11,2 Mtep (Mega “tep”, cioè tonnellate equivalenti di petrolio) tra consumi rinnovabili elettrici e termici, 5,6 Mtep al Sud Italia e Isole e 3,2 Mtep al Centro Italia.
In generale la tendenza è buona: “Dal confronto tra il dato di consumo di Fer nelle regioni italiane rilevato nel 2016 e la traiettoria prevista dal Dm burden sharing emerge che quasi tutte le regioni hanno superato il valore previsto al 2016 in termini di uso complessivo di Fer” e addirittura un certo numero ha già “superato anche il valore previsto al 2020” o si è comunque attestato su valori appena inferiori.
 
La Sicilia non è tra le migliori nel capitolo del consumo di Fer. Secondo i dati del Gse, l’Isola ha sfiorato il suo obiettivo al 2016 (0,7 Mtep contro lo 0,8 previsto) mentre ci sono realtà come Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Calabria, le province autonome di Trento e Bolzano e il Friuli Venezia Giulia che hanno già superato la quota prevista per il 2020.
 
Il capitolo relativo all’incidenza dei consumi di Fer nelle Regioni è appena migliore: la Sicilia ha superato brillantemente l’esame del 2016 (11,2% rispetto alla previsione del 10,8%), ma l’obiettivo 2020 è ancora distante (15,9%). In questo caso quasi tutte le Regioni hanno già abbondantemente superato gli impegni previsti nel decreto per il 2020, ad esclusione della Liguria, del Lazio e della Campania che comunque lo sfiora di pochissimo.

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