Sicilia, tanta cultura per pochi turisti - QdS

Sicilia, tanta cultura per pochi turisti

Isabella Di Bartolo

Sicilia, tanta cultura per pochi turisti

giovedì 15 Marzo 2018

Cinque milioni di visitatori nei siti archeologici e musei siciliani nel 2017, meno del Colosseo (7 mln), poco più degli Uffizi. La Valle dei Templi, con l’autonomia del Parco, supera Taormina ed è la star dell’Isola

Il turismo culturale in Sicilia cresce, ma non decolla. È questo il primo dato che emerge spulciando i numeri relativi alle presenze in siti archeologici e musei isolani per il 2017. Numeri che, seppur parziali e in fase di rielaborazione, descrivono un quadro di luci e ombre in merito alla politica gestionale del patrimonio culturale siciliano.
 

 
In totale, il 2017 chiude con quasi 5 milioni di presenze turistiche nei musei, monumenti e aree archeologiche di competenza della Regione siciliana con un aumento di quasi 600mila presenze; gli incassi complessivi sono invece di 26 milioni di euro con un aumento pari a 3 milioni di euro rispetto all’anno precedente. La Sicilia, tuttavia, ottiene un buon risultato rispetto alle altre regioni d’Italia e si piazza al quarto posto dopo Lazio, Campania e Toscana; queste tre regioni godono del boom di presenze registrate in siti “star”: il Colosseo di Roma, da solo, ottiene 7 milioni di turisti, Pompei quasi 3 milioni e 400mila mentre gli Uffizi di Firenze 4 milioni di presenze.
Ma quali sono, allora, i siti “star” della Sicilia? La novità più rilevante dei numeri forniti dalla Regione siciliana per l’ultimo semestre 2016 e il primo 2017 è proprio una rivoluzione delle preferenze turistiche isolane.
 
Il dato più significativo è quello di Agrigento che, con la sua valle dei Templi, supera la storica star del turismo culturale in Sicilia: Taormina.
 
Il parco archeologico della Valle dei templi con 867.833 visitatori è il primo sito dell’Isola scalzando, appunto, il Teatro antico di Taormina che con 809.905 presenze perde il primato di questi ultimi anni ma ottiene un aumento rispetto all’anno precedente con 50mila presenze in più.
Significativi anche gli incassi: Agrigento con 6.056.931 euro mentre Taormina con 6.196.520 euro. Perché? La ragione è legata all’autonomia del parco archeologico della Valle dei Templi che, seguendo i dettami della legge 20 del 2000 voluta dalla Regione su modello di altre realtà culturali italiane, prevede l’autogestione del sito archeologico.
 
In pratica, Agrigento è l’unica ad essere libera di poter spendere il ricavato dei biglietti di ingresso essendo dotata di un suo conto corrente a differenza di tutti i siti regionali. “Possiamo lavorare con maggiore autonomia – commenta il direttore del parco della Valle dei Templi, Giuseppe Parello – e i risultati si vedono. Agrigento continua ad aumentare le sue presenze e la sua visibilità”.
 
La Valle dei Templi, con un boom di presenze di quasi 900 mila visitatori, si piazza all’ottavo posto tra i siti più visitati d’Italia precedendo di poco la Reggia di Caserta e il museo Egizio di Torino fresco di nuovo allestimento e mega-promozione.
Lo stesso iter autonomistico è quello che toccherà al parco archeologico di Selinunte, fresco di autogestione, che potrà quindi essere autonomo come evidenzia il suo direttore Enrico Caruso già all’opera per mettere in pratica gli onori ed oneri previsti dalla normativa. Selinunte è il sesto sito più visitato della Sicilia con 272mila presenze, dopo la villa Romana del Casale con 340mila visitatori e Segesta con 334mila presenze.
 
Arranca, invece, il terzo sito più visitato della Sicilia: Siracusa. Il parco archeologico di Neapolis e Orecchio di Dionisio chiude con 649.419 visitatori e 4 milioni e 648mila euro di incassi: un dato emblematico se rapportato a quello del museo archeologico “Paolo Orsi” che si trova nei pressi dell’area di Neapolis e che condivide un biglietto unico di ingresso. Eppure, il museo archeologico si ferma a 43.286 visitatori e 57.274 euro di incassi, evidenziando – ancora una volta – l’esigenza di una più efficace politica di gestione del sito culturale che non riesce ad attrarre i turisti del Teatro greco nonostante la vicinanza tra i due e la possibilità di usufruire di un unico ticket.
 
In coda alla classifica regionale dei luoghi culturali più visitati, si trova le Cave di Cusa con 5.765 visitatori preceduta dal museo archeologico di Santa Croce Camarina con 6.606 presenze e il parco Forza di Ispica con 6.893 turisti all’anno.
Fuori dalla classifica i musei e i siti archeologici che non hanno alcun ticket di accesso come, per citarne uno solo, l’ultimo museo archeologico inaugurato dalla Regione siciliana che è quello di Palazzolo Acreide. Nonostante la sua valenza artistica e il fatto di trovarsi all’interno di un borgo insignito dall’Unesco, il museo è sconosciuto e fuori da ogni circuito turistico.
 
 

 
Il Telamone, il reperto più ammirato della Sicilia
 
È il museo archeologico di Agrigento il più visitato del 2017 secondo i primi dati forniti dalla Regione siciliana. Con i suoi 76mila visitatori conferma un trend positivo legato al boom di presenze della Valle dei templi, con cui condivide la possibilità di un unico biglietto di accesso. Ed è il Telamone il reperto più ammirato della Sicilia all’interno della sala ad esso dedicato dentro il museo agrigentino. “Stiamo lavorando molto per ottenere di più e sfruttare le potenzialità del museo – dice Gioconda Lamagna, direttrice del museo archeologico Griffo di Agrigento – I dati sono significativi ma, certo, occorre guardare avanti e lo stiamo facendo sebbene i problemi siano tanti”.
Visitare la Valle dei templi, infatti, è certamente più semplice per chi arriva ad Agrigento e ancora non è stata fatta una promozione adeguata dell’intero territorio museale. “Stiamo cercando di catturare anche il turista che ha a disposizione poche ore – aggiunge la direttrice – con un percorso breve che consente di apprezzare il patrimonio del Griffo attraverso i reperti più importanti che il museo possiede. “Top 20” sarà il nome di questa iniziativa che vedrà insieme i reperti più importanti del museo, legati al parco”.
è questo un modo concreto per attrarre visitatori poiché il biglietto unico di 13,50 euro a fronte di quello solo del museo, di 8 euro, non è efficace. Ancora, sarà realizzata una nuova segnaletica ed è anche in via di definizione una nuova biglietteria stagionale più vicina al museo che darà l’accesso al quartiere ellenistico romano.
 

 
La Dea di Morgantina ha perso 7.000 visitatori
 
L’aumento delle presenze dei visitatori nei musei e parchi regionali è salutato con entusiasmo dal governo regionale, assessore Vittorio Sgarbi in testa.
Ma tra i numeri spicca quello di un museo da qualche mese al centro delle polemiche: il museo archeologico di Aidone. Si trova qui, infatti, la Dea di Morgantina che il critico d’arte Sgarbi intende prestare per una mostra evento al Quirinale e per festeggiare Palermo insignita di Capitale della cultura 2018.
Una decisione che ha scatenato le ire di aidonesi e associazioni culturali, pronti a manifestazioni di protesta e firmatari di una petizione che ha già raggiunto quote significative.
Ma l’assessore Sgarbi, in riferimento ad Aidone, nell’Ennese, segnala come gli incassi siano passati dai 50mila del 2016 ai 43mila del 2017. E proprio la Dea di Morgantina, restituita alla Sicilia dopo un lungo contenzioso, dal Paul Getty Museum di Malibù, non riesce ad essere il volano sperato.
“Il dato negativo di Aidone – dice l’assessore regionale dei Beni culturali – rivela come siano infondate, oltre che pretestuose, le reazioni campanilistiche della comunità locale all’idea di trasferire, prima a Palermo e poi a Roma, la Dea di Morgantina e, peraltro, in un lasso di tempo, tra ottobre 2018 e febbraio 2019, in cui, praticamente, non vi sono visitatori”.
“Concordo sulla necessita di migliorare la viabilità che collega Aidone e Morgantina – prosegue il critico d’arte -, ma spero che sia ormai chiaro che su Aidone vi è innanzitutto un problema di conoscenza. L’ipotizzato trasferimento a Roma, al Quirinale, della Dea, come fu a suo tempo per i Bronzi di Riace, significherebbe mostrare all’attenzione del mondo la Dea e, dunque, a richiamare ad Aidone migliaia di visitatori. Una semplice operazione di comunicazione, non uno scippo”.

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