Sanità: molto lontana dai costi standard - QdS

Sanità: molto lontana dai costi standard

Liliana Rosano

Sanità: molto lontana dai costi standard

venerdì 15 Gennaio 2010

La situazione della Sicilia nel rapporto “Meridiano 2008” che analizza l’efficacia/efficienza del sistema sanitario. In nessuna regione italiana è emersa una stabilizzazione della differenza degli importi

PALERMO – La sanità siciliana è ancora lontana dagli standard di alcune regioni del centro-nord ma sembra mostrare segnali di ripresa. è questa la fotografia scattata dal rapporto “Meridiano 2008” realizzato da The European House-Ambrosetti che mette in luce ed analizza l’efficacia/efficienza del sistema sanitario sia a livello regionale che a livello nazionale.
Se la Sicilia registra valori più contenuti per quanto riguarda la spesa sanitaria privata pro-capite (323 euro) rispetto ad alcune regioni come Emilia Romagna (606 euro), Friuli Venezia Giulia (599 euro),  Piemonte (576 euro) e Lombardia (573 euro), è anche vero che l’Isola insieme ad altre regioni del Sud ha un disavanzo notevole (524 milioni di euro, pari al 16,5% del totale), a causa del quale è stata sottoposta ad un Piano di Rientro. Un Piano che ha portato una boccata d’ossigeno al sistema sanitario regionale che ha cosi ridotto sia l’ammontare del disavanzo che quello della spesa.
Per quanto riguarda l’assistenza distrettuale, secondo il Rapporto, tutte le Regioni e Province Autonome (ad eccezione della Sicilia) hanno speso meno di quanto programmato, con scarti rispetto a quanto programmato fino a 4-5 punti percentuali in Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Molise, Campania e Calabria. Situazione invertita invece per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera.
Negli ultimi anni, come visto precedentemente a livello nazionale vi è stato uno spostamento delle risorse dall’assistenza ospedaliera all’assistenza distrettuale. Tuttavia alcune Regioni (Piemonte, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia e Sardegna) non sembrano aver colto per il 2007 queste indicazioni mostrando infatti una percentuale di riparto delle risorse a favore dell’assistenza ospedaliera superiore alla quota obiettivo nazionale.
Dal rapporto Meridiano emerge anche come in nessuna regione italiana vi sia una stabilizzazione della differenza negli importi (sebbene nell’ultimo triennio il criterio di pesatura della quota capitaria sia rimasto lo stesso). In particolar modo, come trend generale tra il 2002 e il 2008, in almeno 5 Regioni (Piemonte,Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise e Basilicata) il differenziale pro capite tende a crescere, in altre 8 Regioni (Trentino A.A., Umbria,
Toscana, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia) il differenziale pro capite tende a ridursi, mentre in altre Regioni (quali ad esempio la Valle d’Aosta, il Lazio, l’Emilia Romagna e le Marche) il differenziale o cambia segno di anno in anno o rimane sostanzialmente invariato.
La spesa pubblica della Sicilia rimane comunque ancora alta. Nel 2005 secondo  dati del rapporto Meridiano la spesa sanitaria pro-capite è stata pari a 1.556 euro su una popolazione di 5 milioni di abitanti. Nel realizzare il rapporto Meridiano sono stati considerati 7 pilastri:  Centralità della persona, riequilibrio e integrazione tra sistema ospedaliero e territoriale, valorizzazione del ruolo del Medico di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta, dei Medici di Continuità Assistenziale nonché degli specialisti e degli appartenenti alle altre professioni sanitarie operanti sul territorio, valutazione di efficacia/efficienza a livello di sistema e non del singolo comparto, sostenibilità futura del S.S.N. e dell’assistenza socio-sanitaria.

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