Pensioni, oltre il 70% inferiore ai 1.000 euro - QdS

Pensioni, oltre il 70% inferiore ai 1.000 euro

redazione

Pensioni, oltre il 70% inferiore ai 1.000 euro

venerdì 30 Marzo 2018

Inps: al Nord il 48% delle prestazioni, al Sud il 30,6% e al Centro il 19% 

ROMA – Le pensioni vigenti al primo gennaio 2018 sono 17.886.623 di cui 13.979.136 di natura previdenziale, cioè prestazioni che hanno avuto origine dal versamento di contributi previdenziali (vecchiaia, invalidità e superstiti), durante l’attività lavorativa del pensionato. L’Inps ha diffuso i nuovi dati sulle pensioni vigenti e liquidate dei lavoratori privati, secondo il quale la percentuale arriva all’86,6% per le donne.
 
L’importo complessivo annuo risulta pari a 200,5 miliardi di euro di cui 179,6 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali. Oltre la metà delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati delle quali quella di maggior rilievo (95,6%) è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti che gestisce il 48,2% del complesso delle pensioni erogate e il 61,1% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi elargiscono il 27,5% delle pensioni per un importo in pagamento del 23,9% mentre le gestioni assistenziali erogano il 21,8% delle prestazioni con un importo in pagamento di poco superiore al 10,4% del totale.
 
Nel 2017 sono state liquidate 1.112.163 pensioni delle quali poco meno della metà (49,7%) di natura assistenziale. Gli importi annualizzati, stanziati per le nuove liquidate del 2017 ammontano a 10,8 miliardi di euro, che rappresenta circa il 5,4% dell`importo complessivo annuo in pagamento all’1 gennaio 2018.
 
Le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 66,6% da pensioni della categoria vecchiaia di cui poco più della metà (56%) erogate a soggetti di sesso maschile, per il 6,8% da pensioni della categoria Invalidità previdenziale, di cui il 51% erogato a maschi e per il 26,6% da pensioni della categoria Superstiti che presentano un tasso di mascolinità pari al 12,1%.
 
Analizzando le sottocategorie si osserva che circa il 77,5% delle pensioni di anzianità/anticipate sono erogate a soggetti di sesso maschile, mentre tale percentuale si abbassa al 35,3% per le pensioni della sottocategoria vecchiaia.
 
Anche nell’invalidità previdenziale c’è una distinzione per genere nelle sottocategorie; infatti le due tipologie di prestazione istituite dalla legge 222/84 presentano una preponderanza del genere maschile e precisamente il 66,7% per l’assegno di invalidità e il 71,6% per la pensione di inabilità; mentre le pensioni di invalidità decorrenti prima della suddetta legge hanno un tasso di mascolinità del 32,0%, dovuto naturalmente all`età elevata dei titolari di queste prestazioni e alla maggiore longevità delle donne.
 
L’Italia settentrionale usufruisce del maggior numero di prestazioni pensionistiche; infatti il 48,0% delle pensioni viene percepito da soggetti residenti in questa zona, il 19,2% viene erogato al Centro, mentre il 30,6% in Italia meridionale e isole; il restante 2,2% (392.076 pensioni) viene erogato a soggetti residenti all`estero.
 
Calcolando il coefficiente di pensionamento grezzo (rapporto tra il numero di pensioni e la popolazione residente per mille) di ciascuna area geografica, si osserva che il Nord continua ad essere l`area con il maggior numero di pensioni per mille residenti (310 per mille), seguita dal Centro con il 284 per mille e dal Mezzogiorno con il 264 per mille.
 
La regione con minor numero di pensioni previdenziali per residente risulta essere la Sicilia (172 pensioni per 1.000 residenti), seguita dal Lazio con 180 pensioni e dalla Campania (182); in Lombardia vengono erogate il 18,6% del totale. La Liguria si trova al nono posto di questa classifica per effetto della distribuzione per età della popolazione (ha la più alta concentrazione di ultrasessantacinquenni in Italia); mentre la Campania cala terzo posto poiché, in questo caso, la concentrazione di over 65 è la più bassa.

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