Fondi Ue per l'agricoltura, ritardi "letali" per la Sicilia - QdS

Fondi Ue per l’agricoltura, ritardi “letali” per la Sicilia

Chiara Borzi

Fondi Ue per l’agricoltura, ritardi “letali” per la Sicilia

mercoledì 04 Aprile 2018

La denunzia del presidente di Confagricoltura Catania, Giovanni Selvaggi: “Del Piano 2014-2020, dopo 4 anni speso solo un sesto” 

CATANIA – Diteci almeno che fine hanno fatto i fondi. Potrebbe essere riassunta così, in una richiesta, la volontà della maggior parte del primo settore siciliano messo con le spalle al muro dai ritardi nell’attuazione del Psr Sicilia. Il gap da recuperare è enorme. “Del piano 2014-2020 che ha una dotazione di 2,2 miliardi, dopo quattro anni è stato speso circa un sesto e con enormi difficoltà”, ha evidenziato il presidente di Confagricoltura Catania Giovanni Selvaggi che ha posto l’accento su due temi precisi.
 
“La vicenda del biologico è emblematica. Gli imprenditori agricoli siciliani sono tartassati dai ritardi nei pagamenti. In migliaia si sono trovati e si trovano ad attendere ancora i fondi che spettano loro di diritto e nel frattempo hanno dovuto fronteggiare le scadenze della loro normale attività e gli imprevisti come siccità, incendi e alte temperature. Che fine ha fatto il biologico? – ha chiesto il presidente regionale di Confagricoltura – ci saranno le misure a superficie per la conversione o il mantenimento della pratica? Quest’anno si conclude il bando 2014-2018 ma io non so se la mia azienda potrà adottare il biologico. Abbiamo bisogno di sapere se ci sono ancora fondi dei 2,2 miliardi di cui si è tanto parlato”.
 
Lo stesso interrogativo viene posto per la misura 4.1 riguardante l’ammodernamento aziendale. “Sappiamo che l’assessore si è trovato un bando scritto da altri, ma se non ci sono soldi a disposizione almeno comunichiamolo alle aziende. La 4.1 aveva un dotazione di 400milioni, vorremmo uno stato dell’arte, vorremmo sapere se questi soldi sono disponibili. Al nuovo governo regionale e all’assessore all’Agricoltura Bandiera, dal quale sono arrivati segnali incoraggianti verso queste problematiche, ci aspettiamo che attivi tutte le azioni necessarie per eliminare le debolezze del sistema a partire dalla elefantiaca burocrazia che in questi anni si è dimostrata nemica dello sviluppo.
 
Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera. “La problematica esiste ed e è reale – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera -. Ereditiamo dal precedente governo la scelta di finanziare tutte le istanze del 2015 (sia di nuova adesione che di mantenimento) e dunque una situazione in cui, di fatto, sono state utilizzate tutte le somme che la programmazione prevedeva per quanto riguarda il biologico. è chiaro che il tema è una priorità e quindi già in sede di Commissione europea, nel presentare questa vicenda, ho preannunciato l’intenzione di una rimodulazione che ci consentirà di riallocare delle somme sul biologico. Occorrano circa 60 milioni di euro. Siamo impegnati su questa attività. Nella programmazione sono stati assunti degli impegni ufficiali quindi qualsiasi modifica va rinegoziata con la Comunità Europea. Stiamo lavorando per individuare somme per una misura che per ora è senza risorse. Le tempistiche dipendono anche dai passaggi a livello comunitario. Sulla 4.1 puntiamo invece ad un nuovo bando – ha dichiarato l’assessore Bandiera – sicuramente verremo fuori con una misura rivisitata e che in un tempistica ottimistica, passaggio con Bruxelles completo, vedrà la luce tra circa 6 mesi”.

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