Coldiretti rivela che il volume d'affari delle mafie in agricoltura è balzato in avanti del 30%. Proprio ieri l'arresto a Palermo di uno dei boss che imponevano l'acquisto carni ai supermercati
Si estende il cancro del food and beverage Made in Italy: le agromafie.
La Coldiretti ha reso noto infatti che il volume d’affari delle agromafie è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30% nel 2017. L’attività riguarda l’intera filiera del cibo: produzione, trasporto, distribuzione e vendita.
E proprio ieri a Palermo è stato notificato in carcere un provvedimento d’arrestato a Pietro Formoso, fratello di due mafiosi coinvolti nella strage del ’93 a Milano, che si occupava degli affari della "famiglia" di Misilmeri: compravendita di gioielli, spaccio di droga, estorsioni, ma soprattutto vendita di carni ai supermercati.
Formoso faceva in modo che sui banconi dei supermercati di Palermo e provincia arrivasse la carne di un’azienda a lui vicina e a prezzi superiori a quelli di mercato.
Formoso è accusato di associazione mafiosa e, come detto, si trovava già in carcere per traffico di droga.
"Le mafie – ricorda Coldiretti – controllano intere catene di supermercati, l’esportazione delnostro vero o falso Made in Italy, la creazione all’estero di centrali di produzione dell’Italian sounding e lo sviluppo ex novo di reti di smercio al minuto. Così soffocal’imprenditoria onesta, compromettendo anche la qualità e la sicurezza dei prodotti".