La Sicilia è invisibile agli startupper esteri - QdS

La Sicilia è invisibile agli startupper esteri

Rosario Battiato

La Sicilia è invisibile agli startupper esteri

mercoledì 11 Aprile 2018

Rapporto Startup Visa: non c’è l’Isola tra le 17 regioni italiane scelte dai 168 innovatori stranieri che hanno ottenuto il visto 

PALERMO – La Sicilia non attrae gli startupper stranieri. È quanto emerge dal rapporto trimestrale del programma Italia Startup Visa che dal settembre del 2014 facilita l’attrazione di startupper innovativi attraverso una semplificazione della procedura di rilascio del visto per lavoro autonomo. I dati aggiornati al primo trimestre del 2018 certificano la presenza di 341 candidatura provenienti da 41 Paesi di tutto il mondo. Sono state 17 le Regioni scelte dai 168 che hanno ottenuto il visto, ma non c’è l’Isola.
 
Il programma ministeriale ha introdotto una “procedura interamente rinnovata – si legge sul rapporto redatto dal Mise – ai fini della concessione dei visti di ingresso per lavoro autonomo a cittadini non Ue che intendono avviare, individualmente o in team, una startup innovativa nel nostro Paese”. L’efficacia della procedura è garantita da una serie di misure che riguardano le tempistiche dello svolgimento (entro 30 giorni), la semplificazione (centralizzazione delle pratiche, contatto con un unico punto dell’amministrazione che coordina tutti gli aspetti), la digitalizzazione (si può attuare solo online), l’aspetto linguistico (la domanda si può redigere in italiano o in inglese) e la gratuità.
 
Elementi di un successo che ha permesso, al 31 marzo 2018, di registrare 341 domande di candidatura. Ben 187 (il 54,8%) hanno avuto esito positivo, ottenendo il rilascio di nulla osta per la concessione del visto startup, 124 (il 36,4%) hanno avuto esito negativo, mentre in altri 15 casi la procedura è decaduta senza giungere alla fase di valutazione. Altri 15 casi sono ancora in sospeso, in quanto la procedura risultava ancora in corso al momento della compilazione del rapporto perché in attesa che il candidato trasmettesse ulteriore documentazione (11 casi) o perché il Comitato tecnico Italia Startup Visa&Hub non era ancora giunto a una valutazione definitiva (4 casi).
 
Tra i 187 destinatari di nulla osta, ce ne sono stati 19 che hanno comunicato la rinuncia, pertanto attualmente ci sono 168 detentori di visto startup.
 
Necessaria una ulteriore precisazione, in quanto il programma offre la possibilità di presentare candidature congiunte: ne sono state registrate 58 (38 approvate), pari a 145 richiedenti visto startup, mentre altri 71 candidati (48 con esito positivo) hanno presentato domanda per aggregazione, cioè in direzione di startup innovative già costituite, in prevalenza da cittadini italiani.
 
La maggior parte delle richieste sono arrivate dalla Cina (88 candidati, 42 accettate), seguita da Russia (67 e 54), Pakistan (36 e 5) e Stati Uniti (31 e 19). I detentori del visto hanno deciso di stabilirsi in 35 province che si trovano in 17 regioni diverse. Non c’è posto per la Sicilia in una classifica guidata dalla Lombardia (61), dal Veneto (27) e dal Lazio (23). Tra le province predomina nettamente Milano (47), seguita da Roma (23) e da Treviso (14).
 
Il ministero, inoltre, ha comunicato che “procedura e i requisiti del programma sono stati aggiornati con la pubblicazione, lo scorso 20 marzo, di una nuova versione delle Linee Guida Italia Startup Visa che sono state redatte in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e con il ministero dell’Interno, richiamando “la nuova procedura accelerata per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro autonomo introdotta dal decreto interministeriale 30 giugno 2017”.

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